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Rethinkable: il festival transfrontaliero per ripensare le città in modo sostenibile
Dal 13 al 15 ottobre, tra Gorizia e Nova Gorica in Slovenia, la seconda edizione. Appuntamenti per discutere e riflettere su città e insediamenti inclusivi e sostenibili -in linea con l’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite-, con un focus particolare sulla filiera del cibo, sul verde urbano e sulle “Transition town”
“Territori in cambiamento” è il tema della seconda edizione di Rethinkable, il festival transfrontaliero delle economie trasformative in programma dal 13 al 15 ottobre tra Gorizia e Nova Gorica in Slovenia. Tre giorni di appuntamenti per discutere e riflettere su città e insediamenti inclusivi e sostenibili -in linea con l’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite-, con un focus particolare sulla filiera del cibo, sul verde urbano e sulle “Transition town” (movimento fondato nel primo decennio di questo secolo, che punta a rendere le comunità autosufficienti e quindi più resilienti rispetto alle sfide dei cambiamenti climatici e del mercato).
“Il tema della necessità del cambiamento dei territori e delle città inclusive e sostenibili è più che mai attuale -commenta Nadia Carestiato, professoressa dell’Università di Udine e presidente del Forum beni comuni Friuli-Venezia Giulia (Prodes Fvg), associazione capofila del progetto-. Si stima che entro il 2050 il 75% della popolazione globale vivrà in contesti urbani. Abbiamo voluto organizzare tre giorni di incontri che possano essere uno stimolo per una riflessione condivisa, superando -come lo scorso anno- i confini: non esistono frontiere per la collaborazione su questi temi”.
Anche quest’anno, infatti, si mantiene la connotazione transfrontaliera della manifestazione, che prevede eventi al di qua e al di là del confine italo-sloveno, aperti a tutti coloro che vogliano partecipare, grazie alle traduzioni e all’utilizzo dell’inglese come lingua veicolare. La kermesse vuole essere anche un momento di confronto e di dialogo: per questo motivo sono stati organizzati numerosi workshop e laboratori pratici, in cui i partecipanti potranno confrontarsi in prima persona con le problematiche e le sfide lanciate nel corso del festival.
Venerdì 13 verranno coinvolte le scuole primarie e secondarie della zona in un laboratorio di panificazione a energia solare; mentre gli alunni delle secondarie potranno partecipare anche a quello di silent play, un tipo di attività teatrale interattiva e innovativa, per comprendere i cambiamenti climatici. Nel pomeriggio sono in programma seminari sul cibo, la multiculturalità e un laboratorio interlinguistico sulle “città del domani”. La serata inaugurale della kermesse, dalle ore 18, prevede una conferenza con un ospite internazionale, Juan del Río, rappresentante del movimento “Transition towns” spagnolo e co-direttore di Ecolise, la rete europea di iniziative comunitarie sui cambiamenti climatici e sostenibilità. A seguire ci sarà un aperitivo con prodotti a chilometro zero e un concerto in cui gli artisti esploreranno come i sistemi viventi possano contribuire alle composizioni musicali di musica elettronica.
Il sabato mattina sarà dedicato a workshop collaborativi in cui i partecipanti saranno chiamati a immaginare le città del futuro attraverso diversi metodi, tra cui quelli promossi da “Transition towns” e il lateral thinking. Nel pomeriggio ci saranno una conferenza e un laboratorio sulla filiera agroalimentare. Alla sera, al circolo ArciGong di Gorizia si terrà la proiezione del documentario “Alternativas nativas – Costruire futuri possibili”, un lungometraggio collaborativo prodotto da Red de Transición e diretto da Juan del Río e Agustí Corominas. Dopo il film, ci sarà un dibattito con l’autore e Jason Nardi, presidente della Rete italiana dell’economia solidale (Ries).
Per la domenica è in programma una passeggiata rigenerativa alla scoperta del verde urbano lungo il confine e un laboratorio di percezione e consapevolezza sul proprio corpo e la sua relazione con l’ecosistema. Al termine delle attività si terrà un momento di riflessione condivisa sulle attività realizzate nei tre giorni di Festival e sul loro potenziale per il futuro delle comunità locali.
Tante le realtà coinvolte nell’organizzazione del progetto. Oltre a Prodes Fvg ci sono il Centro volontari cooperazione allo sviluppo (Cvcs) di Gorizia, Legambiente Fvg, il Centro di ricerca dell’Accademia slovena delle scienze e delle arti (Zrc sazu), le università di Udine, di Trieste di Nova Gorica. Hanno collaborato anche Go!2025, il Comune di Turriaco, l’Associazione per la decrescita, l’ArciGonf di Gorizia, l’X center di Nova Gorica, la Rete italiana economia solidale (Ries), il Patto della farina del Friuli orientale e Des Friul di mieç società cooperativa di comunità.
Per iscriversi ai workshop, è necessario prenotarsi sul sito del festival.
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