Esteri / Attualità
Monitor, osservatorio sul mondo (ottobre 2023)
La Corte suprema messicana ha depenalizzato l’aborto in tutti gli Stati della federazione. La Francia vuole vietare le sigarette elettroniche usa e getta. In Bangladesh e altri Paesi asiatici è emergenza per la diffusione della Dengue. Un ex capo del Mossad denuncia l’apartheid a cui sono sottoposti i cittadini palestinesi
“Penalizzare l’aborto è incostituzionale”
America Latina
Il 7 settembre la Corte suprema del Messico ha dichiarato incostituzionale “il sistema giuridico che penalizza l’aborto perché viola i diritti delle donne e delle persone in gestazione” e ha depenalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza in tutti i 32 Stati della federazione. Questa sentenza -pronunciata all’unanimità- giunge a seguito della causa legale intentata dal Gire, la principale organizzazione per la giustizia riproduttiva (Grupo de información en reproducción elegida) e impone al Congresso di eliminare entro la fine del 2023 dal codice penale tutti quegli articoli che prevedono il carcere per le donne che abortiscono e per il personale sanitario che esegue gli interventi. Il servizio sanitario pubblico federale e tutte le istituzioni sanitarie del Paese dovranno perciò offrire questa prestazione a chiunque la richieda. “Nessuna donna o persona incinta, né alcun operatore sanitario, potrà essere punito per aver abortito”, ha scritto il Gire. Per l’Istituto nazionale messicano per le donne si è trattato di “un grande passo” verso la parità di genere.
A rischio il parco eolico nella riserva di Standing Rock
Stati Uniti
I nativi americani di Standing Rock negli Stati Uniti hanno lanciato nel 2020 un ambizioso progetto per la costruzione di un parco eolico per sfruttare i venti costanti che soffiano nella riserva. Oltre alla produzione di energia elettrica rinnovabile, l’Apenetu Wind Farm porterà entrate per 210 milioni di dollari in 25 anni, risorse che permetteranno di migliorare le condizioni di vita della tribù dove il tasso di povertà è del 37%. Il progetto rischia tuttavia di fallire. In tutto il Paese le tribù non possono infatti accedere agli incentivi federali sulle energie rinnovabili se prima non si assicurano un accordo per la connessione alla rete elettrica regionale, riporta Reuters. Un iter costoso e che può durare anni. Per le comunità indigene, che non dispongono di sufficienti risorse economiche e know how, potrebbe essere un’opportunità persa.
Un ex capo del Mossad denuncia l’apartheid
Medio Oriente
Israele sta applicando un sistema di apartheid in Cisgiordania. La denuncia questa volta non arriva da una Ong per i diritti umani ma da Tamir Pardo, capo dell’intelligence israeliana (Mossad) tra il 2011 e il 2016.
“In un territorio in cui due persone sono giudicate in base a due diversi sistemi legali, questo è uno stato di apartheid”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata il 6 settembre all’agenzia Associated Press.
177 difensori dell’ambiente sono stati assassinati nel 2022 secondo un report di Global Witness pubblicato a metà settembre.
La Francia vuole vietare le sigarette elettroniche usa e getta
Europa
Il governo francese vuole mettere al bando le sigarette elettroniche usa e getta (i cosiddetti vapes). Il provvedimento è stato annunciato a inizio settembre dalla prima ministra Élisabeth Borne nel corso di un’intervista all’emittente radiofonica Rtl. “Sono favorevole a vietarle perché avvicinano una parte giovane della nostra popolazione al fumo, che è un flagello”, ha spiegato, precisando che l’iniziativa rientra nell’ambito di un nuovo piano per la lotta al fumo che verrà presentato presto.
Si tratta di dispositivi che non scaldano il tabacco ma vaporizzano i liquidi contenuti al suo interno e che possono contenere o meno nicotina. Inoltre sono spesso aromatizzati con gusti zuccherati o fruttati e sono venduti a un prezzo inferiore rispetto a quello di un pacchetto di sigarette. Tutti elementi che rendono le sigarette elettroniche usa e getta particolarmente attraenti, specie per i più giovani. Sebbene la vendita di questi prodotti sia vietata ai minori, secondo un sondaggio realizzato dall’Alleanza contro il tabacco in Francia un adolescente su dieci ha già provato i vapes, divenuti molto popolari anche grazie ai social media.
Il 10 settembre la tempesta Daniel ha colpito la Libia Nord-orientale provocando la peggiore alluvione mai registrata in epoca recente. Al 16 settembre, secondo la Croce Rossa le vittime sono oltre 11mila e i dispersi almeno diecimila.
In diversi Paesi asiatici è emergenza per la Dengue
Asia
Il Bangladesh sta combattendo la peggiore epidemia di Dengue mai registrata, con oltre 600 morti e 135mila contagi da aprile a settembre 2023. Sebbene si tratti di una malattia endemica nel Paese, i picchi di contagio si registrano solitamente durante la stagione dei monsoni, ma quest’anno il numero dei casi ha iniziato a crescere già a fine aprile, scrive la Cnn, mandando in grave sofferenza il sistema sanitario.
Questa situazione è stata causata da “un’insolita quantità di precipitazioni episodiche, combinate con temperature elevate e alta umidità, che hanno portato a un aumento della popolazione di zanzare in tutto il Paese”, si legge in un comunicato diffuso dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Oltre al Bangladesh anche Sri Lanka, Thailandia, Malesia e Nepal stanno registrando numeri molto elevati di contagi. Ma il fenomeno ha assunto ormai dimensioni globali. Secondo le stime dell’Oms, infatti, il numero complessivo di casi di Dengue è aumentato di otto volte negli ultimi due decenni. “Nel 2000 ne avevamo circa mezzo milione e nel 2022 ne abbiamo registrati oltre 4,2 milioni”, ha dichiarato a luglio Raman Velayudhan, responsabile del programma globale dell’Oms per il controllo delle malattie tropicali trascurate. Con l’aggravarsi della crisi climatica le zanzare portatrici della Dengue (oltre che di virus pericolosi come Zika, Febbre gialla e Chikungunya) troveranno in un numero sempre maggiore di Paesi il clima caldo e umido ideale per la propria diffusione.
In “Snack attack”, un approfondimento pubblicato sul Guardian il 14 settembre, si analizza la diffusione del “cibo spazzatura” in diversi Paesi asiatici e africani, oltre alle conseguenze sulla salute pubblica.
Completato il riempimento della mega diga etiope
Africa
Il 10 settembre il primo ministro Abiy Ahmed Ali ha annunciato il completamento del riempimento del bacino della “Grande diga del rinascimento etiope”: costata l’equivalente di quattro miliardi di euro, è la più grande del continente con una lunghezza di 1,8 chilometri e un’altezza di 45 metri. Il bacino alimenta un impianto idroelettrico entrato in funzione già nel 2022 e che, a pieno regime, si stima possa superare i 5mila MW di potenza, raddoppiando così la produzione di energia in un Paese dove circa 127 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità.
La diga, però, è al centro di una disputa diplomatica con Il Cairo e Khartoum, che temono un calo significativo della portata del Nilo, da cui entrambi dipendono per l’approvvigionamento idrico. Timori non infondati: secondo le Nazioni Unite l’Egitto potrebbe infatti rimanere a corto di acqua entro il 2025, mentre alcune zone del Sudan, dove l’accesso all’acqua è tra i motivi del conflitto, sono sempre più vulnerabili alla siccità a causa dei cambiamenti climatici.
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