Diritti
Media servili
Il sociologo Alessandro Dal Lago scriveva ieri sul Manifesto, a proposito della xenofobia dilagante, che i media sono incapaci di svolgere quel ruolo di critica e tutela democratica per il quale sono nati: “I quotidiani – ha scritto – riportano…
Il sociologo Alessandro Dal Lago scriveva ieri sul Manifesto, a proposito della xenofobia dilagante, che i media sono incapaci di svolgere quel ruolo di critica e tutela democratica per il quale sono nati: “I quotidiani – ha scritto – riportano gli episodi di razzismo istituzionale, quando si degnano di riportarli, con un tono indifferente o sbarazzino“.
La mediocrità e la soggezione al potere politico nei nostri media hanno raggiunto livelli spaventosi. Tutti sembrano dare per scontato che qualsiasi scelta, qualsiasi dichiarazione, qualsiasi provvedimento di legge vadano riportati e amplificati in quanto tali, senza analizzarli, collocarli in un contesto credibile, senza insomma esercitare quella funzione critica che spetterebbe alla stampa. Negli Usa un tempo si parlava di quarto potere e di media come cani da guardia del potere a protezione della democrazia: concezioni rese ormai ridicole dalla pratica quotidiana.
Ora abbiamo giornali e tv che fanno a gara ad assecondare le tendenze e le preferenze – quali che siano, anche la xenofobia – del potere politico e dell’opinione pubblica (le cui preferenze sono peraltro così sfuggenti e manipolabili da essere del tutto evanescenti e quindi piegabili a qualsiasi fine). Tanto per fare un esempio di quel che intende Dal Lago, si può prendere il Corriere della sera di oggi.
La notizia dell’esercito schierato in operazioni di pattugliamento delle città – una decisione che susciterebbe allarme e orrore in qualsiasi altra democrazia – è riportata in un articolo di 25-30 righe a pagina 9 e non è ritenuta degna di approfondimento né di commento (nella pagina dedicata agli editoriali si parla di intercettazioni, Europa, Cina e Zimbabwe), se non per la noterella – che forse si pretenderebbe arguta – di Beppe Severgnini. Eccola:
“2.500 soldati in giro di notte nelle aree metropolitane. Passeggiatrici in festa: finalmente un po’ di gioventù”.
E stiamo parlando del quotidiano più diffuso del paese.