Ambiente / Intervista
Logistica nel Parco agricolo Sud Milano: “Che cosa è avvenuto tra Akno e il Comune di Carpiano”
Il sindaco dell’ente Paolo Branca, membro del direttivo del Parco, e l’assessore al Bilancio, Giorgio Mantoan, consigliere della Città metropolitana di Milano, hanno accolto la nostra richiesta di intervista per provare a chiarire la vicenda. Tra proposte-non proposte e una “forzosa e inutile” offerta di impegni economici extra oneri
Ha fatto discutere l’intervento del 9 luglio scorso a cura del professor Paolo Pileri sul nostro sito intitolato “La ‘Milano green’ cementifica il suo parco agricolo: 64,5 ettari a rischio ancora per la logistica”. Tutto è nato dall’idea del gruppo Akno di realizzare un gigantesco intervento immobiliare di natura logistica nel Comune di Carpiano, nel cuore dell’area agricola del Parco Sud Milano. Uno schiaffo, in potenza, agli impegni e ai progetti di salvaguardia dei suoli e del territorio, più o meno concreti (da Forestami in giù). Una proposta-non proposta risalente al marzo 2022, mai presentata all’amministrazione comunale nelle forme del caso, con tanto di studio di fattibilità accompagnato dal logo del Politecnico di Milano e con impegni sulla carta a riconoscere oneri ulteriori rispetto a quelli dovuti per legge. Un “atto unilaterale d’obbligo” divenuto pubblico però solo quest’anno, a seguito di un accesso agli atti di Legambiente Lombardia.
Il sindaco del Comune di Carpiano, Paolo Branca, membro del direttivo del Parco, e l’assessore al Bilancio, Giorgio Mantoan, consigliere della Città metropolitana di Milano, hanno accolto la nostra richiesta di intervista per provare a chiarire la vicenda.
Sindaco Branca, partiamo dal principio. Che cosa è successo tra Akno e il Comune di Carpiano e quando?
PB All’inizio del 2022 abbiamo ricevuto una richiesta da parte di Akno a un colloquio. La società fin dall’inizio ha chiarito che sarebbe stata affiancata da un consulente di parte, il professor Pierluigi Salvadeo del Politecnico di Milano. Riceviamo spesso queste richieste da parte di realtà che possono avere delle proposte nei confronti del Comune. Akno peraltro ha già delle proprietà nel nostro territorio: un albergo, un punto di ristorazione e altri corpi di edificio. Abbiamo quindi accolto la loro proposta di incontro e ci siamo visti in Comune insieme ai componenti di Giunta, a un nostro consulente che ci segue da anni che è il Centro Studi Pim, nella funzione dell’architetto Angelo Armentano, alla nostra componente tecnica e anche al segretario comunale. A questo incontro si sono presentati sia gli esponenti di Akno sia il professor Salvadeo e, semplificando, ci hanno detto alcune cose.
Che cosa?
PB L’interesse loro era quello di poter esplorare quali opportunità una realtà industriale logistica potesse attuare all’interno del nostro territorio. Naturalmente è stata subito chiarita da loro l’entità fondiaria, cioè i 645mila metri quadrati coinvolti nel territorio del Comune di Carpiano e anche la natura prettamente logistica dell’attività che loro avevano in mente. Tutto è nato e finito con questo colloquio informale.
Dopodiché?
PB Qualche tempo dopo, alla fine del mese di marzo dell’anno scorso, abbiamo ricevuto una informativa da parte di Akno che non era altro che la traduzione scritta di questo primo e unico colloquio iniziale. La chiamo così e vorrei che si fosse precisi nel darne conto: si è trattato di una informativa, cosa che non equivale ad alcun tipo di istanza da parte del proponente, se non una mera informazione all’ente (in questo caso il Comune di Carpiano). Non chiedendo niente -e non informando nemmeno il Parco agricolo Sud-, il Comune di Carpiano non era nelle condizioni di poter dare nessun tipo di risposta. E questo è quello che è avvenuto.
Tutto è rimasto “silente” fino al gennaio del 2023. E poi?
PB A gennaio di quest’anno abbiamo ricevuto una richiesta di accesso agli atti da parte di Legambiente Lombardia. Procedura che abbiamo espletato. Poi sono fatti di cronaca recente. Legambiente ha fatto un comunicato stampa dove ha segnalato questa cosa come potenziale minaccia territoriale ed eccoci arrivati fino a qui.
Data la vostra esperienza amministrativa, che idea vi siete fatti della “forma” che ha assunto l’iniziativa di Akno?
GM La nostra impressione è che Akno, così come altre realtà industriali che possono chiedere incontri al Comune, volesse sondare un po’ il terreno, sapendo che le regole che il Comune di Carpiano ha adottato nel Piano di governo del territorio (Pgt) sono sempre state regole molto stringenti in tema di consumo di suolo e tutela del Parco agricolo Sud Milano.
PB Aggiungo che a oggi il 92% del territorio del nostro Comune è agricolo, nemmeno il 10% è edificato. Penso però che la sua domanda riguardi l’iniziativa di Akno di proporre in quella informativa degli impegni economici extra oneri. Mi sbaglio?
Ha ragione, sindaco. Ricordo solo a chi legge che la Akno Business Parks Srl vi ha “proposto” in quella informativa -o “atto unilaterale d’obbligo”, come lo chiamano loro- quattro milioni di euro per la realizzazione di opere di interesse pubblico a favore di Carpiano, tre milioni “a favore dei Comuni contermini”, cinque milioni “a favore dell’ente Parco Sud Milano”, tre milioni per allungare il viadotto in continuità del cavalcavia autostradale nel Comune di Melegnano (MI). Quindi sì, la ascolto.
PB Si tratta di una iniziativa di Akno che a mio parere personale è stata forzosa e inutile, anche perché questi milioni non valevano la carta dove erano scritti. Nessuno gli aveva chiesto di spingersi fino a questi confini un po’ particolari, quelli cioè di risorse economiche oltre oneri. È una cosa che, in tutta franchezza, ha le sue peculiarità.
Che spiegazione si è dato di questa mossa?
PB La dico così: i proponenti, generalmente privati, arrivano a definire l’oggi e anche il domani, perché è nell’interesse del loro ritorno dell’investimento quello di intravedere il futuro. Penso che Akno fosse ben cosciente del fatto che tutti gli strumenti di pianificazione erano avversi. Probabilmente sperava in una situazione che potesse cambiare anche da quel punto di vista, cioè in una situazione in evoluzione. Ricordo per esempio alcuni interventi anche di carattere normativo che hanno come oggetto specifico il Parco Sud e ad alcune opportunità che si possono leggere in alcuni atti che Regione Lombardia sta intraprendendo rispetto a possibilità ulteriori insediamenti che abbiano relazioni in tutta la Regione o anche al di fuori della stessa, cioè i famosi “Distretti produttivi”. È di queste cose che si parla, anche se non si è ancora fatto niente di assolutamente concreto. Noi diremo sempre di no ma non siamo ovviamente nelle condizioni di poter dettare le regole generali. Penso alle strade, alle autostrade, alle superstrade, che vanno completamente in deroga a qualsiasi regola territoriale.
Ritenete che Akno potesse quindi avere un accordo a livello regionale su un’operazione di questo tipo nel Comune di Carpiano?
GM Questo noi non possiamo saperlo naturalmente. Akno essendo un grande operatore, come altri, non si confronta ragionevolmente solo con i Comuni ma ha una pianificazione delle proprie attività su scala nemmeno regionale ma addirittura a livello di Nord Italia. Però su questo noi non abbiamo elementi per dirlo. Per quanto riguarda il ruolo della Regione, c’è stata anche una presa di posizione chiara da parte dell’assessore regionale al Territorio e sistemi verdi, Gianluca Comazzi, ma l’ho appreso solo dalla stampa locale.
Il professor Pileri vi contesta in qualche modo di non aver voluto giocare una partita ecologica e culturale, dunque politica, “denunciando” quanto avanzato da Akno nel vostro Comune. La situazione infatti è divenuta di pubblico dominio non per la presa di posizione della vostra amministrazione ma a seguito di un accesso agli atti di Legambiente Lombardia. Come rispondete a questa critica?
PB Comprendo la questione. Magari è colpa dell’età che ho ma secondo me ognuno dovrebbe fare il suo mestiere. Nel senso che un’associazione ambientalista fa il mestiere che ha fatto Legambiente Lombardia. Cioè è andata a conoscere per poi denunciare attraverso un comunicato quello che secondo lei era giusto fare. Come altre numerose organizzazioni ambientaliste hanno firmato appelli. Un Comune, invece, fa il Comune, cioè fa quello che deve fare ed è suo dovere fare, oppure non fare, come in questo caso, dove non c’è stato nessun seguito semplicemente perché sarebbe stato un enunciare qualcosa dando risalto a una questione che non poneva nessuna domanda formale. Un Comune generalmente non fa enunciazioni dove non ci sono concrete situazioni che possano coinvolgerlo. A questo proposito, per esempio, attendo ancora una risposta all’interrogazione fatta dalla minoranza di Regione da parte dell’assessore Comazzi o da chi per lui, perché quella che citava l’assessore Mantoan è stata solo una comunicazione ai giornali. La Regione deve chiarire formalmente la sua posizione. In aula o in commissione, non sui giornali.
Da quando avete incontrato nel colloquio informale Akno e i suoi consulenti a quando la vicenda è uscita grazie all’accesso agli atti di Legambiente è mai stato avvisato il Sindaco metropolitano, Giuseppe Sala?
GM No, nello specifico non abbiamo avuto aggiornamenti con il sindaco Sala su questo tema. Specifico che il mio raccordo fu con l’allora vicesindaca della Città metropolitana, Michela Palestra, oggi consigliera regionale. Lei era delegata alla pianificazione territoriale, quindi avevo coinvolto il soggetto politico direttamente competente all’interno di un eventuale iter che si potesse attivare.
La proprietà dell’area ricadente nel Comune di Carpiano sulla quale Akno vorrebbe fare il suo sviluppo com’è messa? Di chi è la proprietà?
PB Dei 645mila metri quadrati oggetto dell’ipotizzata operazione solo una minima parte è già di proprietà di Akno. La maggior parte no.
Con il Piano di governo del territorio del Comune di Carpiano vigente Akno non potrebbe effettuare l’intervento e dovrebbe passare necessariamente attraverso una variante del Pgt. Corretto?
GM Corretto. Noi abbiamo in corso una variante ma ha tutt’altra natura, nel senso che è un aggiornamento del nostro Pgt in scadenza ed è relativo alle opportunità offerte dalla rigenerazione urbana.
Escludete perciò che in qualsiasi percorso di variante del piano possa ricadere l’intervento di Akno?
PB Direi proprio di sì. Nel Piano delle regole quell’area rimarrà così.
Il sindaco ha citato all’inizio il professor Salvadeo del Politecnico di Milano. Sappiamo che l’intestazione della relazione allegata all’atto unilaterale d’obbligo di Akno reca il logo del Politecnico, con il riferimento al Dipartimento di architettura e studi urbani. Akno nel suo “atto unilaterale d’obbligo” riferisce che lo studio di fattibilità sarebbe stato “affidato al Politecnico di Milano rappresentato dal prof. Salvadeo”. Come avete percepito questa iniziativa?
GM Non ci stupisce che in un Comune come il nostro chi arriva a presentare cose arrivi con i blasoni, forse immaginando che essendo un Comune di quattromila abitanti noi guardiamo i blasoni. Siamo abituati a leggere le cose non a fermarci ai titoli, quindi non ci ha né impressionato né il contrario, insomma non cambia la natura della cosa il fatto che ci sia un professore del Politecnico.
Ma in questo caso il blasone non pare avesse ragione di esserci. O mi sbaglio?
PB Stando che la questione è certamente venuta alle orecchie anche di chi governa il Politecnico, che si facciano vivi loro. Spero soprattutto con il professionista interessato ma anche con noi, se hanno la cortesia di farlo. Leggeremo quello che ci manderanno.
Assessore le chiedo un passaggio su Forestami: da quando lei ne fa parte, ogni quanto si è riunito il Comitato scientifico?
GM Il comitato scientifico di Forestami ha un calendario di riunioni ben definito. Queste si svolgono però a distanza di alcuni mesi perché si tratta di momenti formali in cui approviamo progetti ed esaminiamo aspetti complessivi del lavoro sia del fondo Forestami sia del progetto Forestami. Nel frattempo ci sono riunioni sia di staff sia di tipo tecnico e riunioni poi tra i partner che hanno cadenze molto più ravvicinate.
Prima di chiudere: come è andata la procedura di accesso agli atti da parte di Legambiente Lombardia?
PB Prima che arrivasse l’accesso agli atti francamente non lo so. Io so solo che poi per nostro dovere abbiamo avvisato Akno che era arrivata questa richiesta di accesso agli atti, loro non hanno eccepito nulla rispetto all’invio di questa informativa al richiedente. E così è andata. Poi come Legambiente abbia saputo della cosa è una bella domanda che rimetto al mittente, io e l’assessore siamo nell’incoscienza di poter dare una risposta.
Dall’invio dell’informativa da parte di Akno avete avuto poi più contatti con la società su questa partita, formalmente o informalmente?
PB No perché non c’era più ragione.
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