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L’antimafia sociale può essere un modello per l’Europa

Il 7 dicembre 2023 Libera, insieme ad Avviso Pubblico, ha presentato al Parlamento europeo il manifesto “Una Chance per l’Europa”.© Avviso Pubblico

Numerosi Paesi Ue fanno i conti con la criminalità organizzata. Libera e Avviso Pubblico mettono a disposizione la loro esperienza. La rubrica di Pierpalo Romani

Tratto da Altreconomia 266 — Gennaio 2024

In un tempo di policrisi -economica, climatica, geopolitica- l’Europa è chiamata a essere attenta a una questione che costituisce una minaccia concreta alla democrazia, allo sviluppo umano ed economico e alla sicurezza: la prevenzione e il contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione.

Su questo fronte l’Unione europea non può contare solo sull’azione della magistratura, ma anche sul Civil hub against organised crime in Europe (Change) la rete di associazioni internazionale promossa da Libera che il 7 dicembre 2023 ha presentato al Parlamento europeo e alla presidente Roberta Metsola, il manifesto “Una Chance per l’Europa”. Si articola in cinque punti: criminalità organizzata; recupero dei beni confiscati; corruzione, pubblica amministrazione e società civile; protezione, giustizia e riparazione per le vittime della criminalità organizzata e della tratta di esseri umani e le loro famiglie; protezione dell’ambiente e salute pubblica dalle ecomafie.

Il manifesto contiene dodici proposte indirizzate al Parlamento europeo con l’obiettivo di prevenire e contrastare la criminalità organizzata (anche mafiosa) e la corruzione attraverso la creazione di condizioni di maggiore equità e giustizia sociale (vero antidoto all’illegalità) e tramite il coinvolgimento di una società che don Luigi Ciotti ha definito “non solo civile, ma anche consapevole e responsabile”.

Secondo il reportSerious and organised crime threat assessment” di Europol (l’agenzia Ue dedicata alla lotta al crimine) il 70% dei gruppi criminali che operano nell’Unione europea sono attivi in più di tre Stati membri e il 65% è composto da affiliati di più nazionalità. Questa criminalità organizzata transnazionale si arricchisce soprattutto con il traffico di droga (un mercato che frutta miliardi di euro e che miete ogni anno migliaia di vittime) e la tratta degli esseri umani che sfrutta e schiavizza per fini lavorativi e sessuali milioni di persone in fuga dalla fame, dalla povertà e dalle guerre.

Secondo le stime di Europol il 70% dei gruppi criminali operano in almeno tre Stati dell’Unione europea

A Bruxelles è intervenuto anche Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico, il quale ha illustrato quanto sta facendo in Italia da ventisette anni l’associazione che oggi conta quasi 600 enti associati. Montà ha proposto che anche in Europa, insieme e a fianco di Chance, nasca una rete internazionale di amministratori e amministratrici locali che concretamente si impegnano a praticare e a diffondere la cultura della trasparenza e dell’integrità. Informare e formare chi pratica attivamente la politica e l’amministrazione pubblica, sostenere i sindaci minacciati e intimiditi, sensibilizzare le giovani generazioni e l’opinione pubblica è fondamentale per prevenire e contrastare la criminalità organizzata e la corruzione.

Questa è l’esperienza concreta che Avviso Pubblico intende mettere a disposizione dell’Europa insieme alla “Carta di Avviso Pubblico”, il suo codice etico composto da venti articoli, che si fonda sul principio di responsabilità e che recentemente la Commissione europea ha ritenuto ufficialmente essere la migliore buona pratica in tema di anticorruzione per l’anno 2023. Nella Carta vengono indicati dei comportamenti concreti che, chi ricopre un incarico politico-istituzionale, è chiamato a mettere in pratica e che i cittadini possono controllare e valutare.

Il 7 dicembre, l’Italia si è presentata in Europa come un Paese capace di attuare un’azione antimafia e anticorruzione non solo istituzionale, ma anche sociale, in grado di praticare un modello d’azione che coniuga prevenzione e repressione, apparati istituzionali, società civile e associazioni, agendo non solo dall’alto verso il basso ma anche in direzione opposta.

Pierpaolo Romani è coordinatore nazionale di “Avviso Pubblico, enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie

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