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La nuova ideologia dello stato d’immunità

© Mick Haupt - Unsplash

A cinque anni dalla pandemia calano gli investimenti pubblici, specie verso la prevenzione. Si adotta una miope visione securitaria. La rubrica di Nicoletta Dentico

Tratto da Altreconomia 277 — Gennaio 2025

È ormai una tendenza prevalente, a cinque anni dal Covid-19, quella di considerare ogni questione sanitaria in termini di minaccia globale. All’indomani di quell’evento così dirompente sembra di ritrovarsi blindati in uno schema interpretativo di “pandemizzazione” dell’agenda sanitaria tout court. Eppure, non ci stancheremo di ripeterlo, le pandemie non sono fenomeni epidemiologici naturali.

Sono piuttosto il risultato di reazioni scomposte e irresponsabili all’insorgere di un focolaio infettivo (sacrificare l’allerta per non inficiare il commercio, non condividere le informazioni, negare addirittura la gravità dell’evento), di visioni politiche di corto respiro (mancata formazione all’emergenza del personale sanitario, affidamento della sanità ai privati che evitano con cura le emergenze) o ancora di clamorosi fallimenti nella gestione della salute pubblica (desertificazione della sanità territoriale, assenza di pianificazioni adeguate) nel caso di eventi che -ormai con sempre magg

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