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La fiera delle armi Eos torna a Verona: “Operazione ideologica per incentivarne la diffusione”

© Tom Def - Unsplash

L’11 febbraio si apre a Verona la seconda edizione dell’European outdoor show. La Rete italiana pace e disarmo denuncia come l’evento sia una scusa per promuovere la cultura e la diffusione delle armi nel nostro Paese. L’accesso è permesso a tutti, inclusi i minori purché accompagnati da un adulto. Il ruolo delle istituzioni locali

Si apre l’11 febbraio 2023 a Verona la seconda edizione dello European outdoor show (Eos), anche questa volta presentata come “la nuova manifestazione fieristica di riferimento in Italia per la caccia, il tiro sportivo, l’outdoor, la pesca nelle sue varie declinazioni e la nautica” e organizzata dal Consorzio armaioli italiani e da Pintails Srl. Come per lo scorso anno la Rete italiana pace e disarmo, insieme all’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia e alle associazioni del Comitato veronese per le iniziative di pace, torna a denunciare come questo evento sia in realtà “un’operazione ideologica e di mercato per promuovere le armi e il loro utilizzo nel mostro Paese”. In occasione dell’apertura della fiera le organizzazioni lanciano una conferenza (in cui verrà presentato anche il libro di Giorgio Beretta “Il Paese delle armi”, edito da Altreconomia) e un volantinaggio per sensibilizzare il pubblico sul tema.

L’Eos di Verona si presenta come una continuazione delle manifestazioni fieristiche dedicate al mondo delle “armi comuni” che si sono tenute nel Nord-Est del Paese negli ultimi anni, come l’EXA di Brescia e l’HIT show di Verona. Tre sono i punti che per la Rete sarebbero “fuori posto” e in contraddizione sia con gli eventi simili organizzati in Europa sia con le intenzioni dell’evento di essere una semplice fiera dell’outdoor. Si parte dall’esposizione di tutti i tipi di “armi comuni” senza limitarsi a un singolo settore: infatti non verranno solo esposte pistole e fucili per il tiro sportivo o per le attività venatorie, ma anche per la difesa personale, per il law enforcement e per i gruppi di sicurezza pubblici e privati. Le altre due anomalie riguardano l’accesso alla fiera: in primo luogo l’evento non è limitato agli operatori del settore ma è aperto anche al pubblico generalista. E non è previsto alcun divieto di accesso ai minorenni, che possono entrare nei padiglioni dell’esposizione se accompagnati da un adulto. “La somma di queste tre caratteristiche in un unico salone espositivo connota la fiera Eos come un’anomalia nel panorama fieristico dei Paesi dell’Unione europea: in altri Stati dell’Ue, infatti, le fiere di armi o sono dedicate a una specifica attività (come il tiro sportivo, la caccia o la difesa) o quando espongono tutto il vasto range di ‘armi comuni’, sono riservate ai soli operatori accreditati del settore e, di conseguenza, l’ingresso ai minorenni è espressamente vietato”, spiega la Rete pace e disarmo.

Già lo scorso anno le associazioni coinvolte avevano chiesto ai promotori della fiera di pubblicare un “Codice di responsabilità sociale e d’impresa” e un “Regolamento della manifestazione fieristica”. A un anno di distanza da quell’appello non sarebbe stato fatto nulla di tutto ciò. “In mancanza di tale regolamento e considerata l’anomalia che costituisce nel panorama delle fiere di armi nei Paesi dell’Unione europea, la manifestazione fieristica Eos si caratterizza oggi come un’operazione ideologica e di mercato per promuove la diffusione di armi nel nostro Paese”, conclude la Rete.

Una vera e propria promozione delle armi da fuoco realizzata con l’appoggio delle istituzioni pubbliche e dello Stato. L’Eos è promossa infatti da Veronafiere Spa -società che vede tra i suoi principali azionisti anche il Comune di Verona (azionista di maggioranza con una quota del 39,5%), la Provincia di Verona (1,4%) e la Regione Veneto (0,1%)-, e dall’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (ente strumentale delle Regione per il 5,4%). “Crediamo che sia compito di queste istituzioni adoperarsi perché venga definito al più presto un Regolamento della fiera Eos così come è stato fatto per altre manifestazioni fieristiche come Vinitaly (la fiera del settore enologico che si tiene ogni anno a Verona, ndr) dove non è permesso l’ingresso ai minori di 18 anni anche se accompagnati”, ricorda la Rete.

Viene quindi rinnovata la proposta di Regolamento per la manifestazione Eos che abbia lo scopo di allineare i contenuti dell’evento agli scopi dichiarati, che sono quelli di una manifestazione “dedicata alla caccia, al tiro sportivo, alla pesca e all’outdoor”. Non dovrebbero quindi trovare posto le armi non conformi a questi settori, come quelle per la difesa personale o per i corpi di sicurezza. Negli spazi della fiera dovrebbe inoltre essere vieta ogni tipo di iniziativa di stampo politico e l’esposizione di materiale pubblicitario per formazioni di tipo paramilitare. Infine è necessario restringere l’accesso agli spazi espositivi dedicati agli armamenti ai minorenni, anche se accompagnati.

Come detto le organizzazioni coinvolte promuovono sabato 11 febbraio (dalle ore 15 alle 17) presso la Sala incontri della Parrocchia di San Luca, in Corso Porta Nuova 12 a Verona, il convegno “La fiera delle armi Eos di Verona e la diffusione di armi in Italia”. Il convegno sarà introdotto dal Presidente di Opal Piergiulio Biatta e dal Presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana. Durante la conferenza interverrà anche Giorgio Beretta, analista di Opal e della Rete italiana pace e disarmo, autore de “Il Paese delle armi”. Prima, però, le organizzazioni saranno di fronte ai padiglioni del Palaexpo-Veronafiere (viale del Lavoro 8) per un volantinaggio e un momento di sensibilizzazione.

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