Ambiente / Intervista
Il taglio degli alberi è una questione di salute. Anche in punta di diritto
A maggio il Tribunale di Torino ha fermato l’abbattimento di 240 piante perché avrebbe danneggiato in modo diretto i cittadini. Virginia Cuffaro, l’avvocata che ha promosso la causa, spiega l’importanza di questo precedente
Da Lecce a Torino, da Bologna fino a Pordenone: si diffondono sempre di più le proteste contro i progetti di taglio del verde pubblico promossi da diverse amministrazioni comunali in tutta Italia. Ogni vicenda è particolare e diversa dalle altre ma è comune la difficoltà da parte di comitati e attivisti di trovare strumenti efficaci per provare a fermare gli abbattimenti laddove siano sommari e non giustificati da problematiche relative alla sicurezza.
A Torino, a fine maggio di quest’anno un gruppo di cittadini e cittadine ha però vinto il ricorso promosso contro il Comune per fermare il taglio di 240 alberi di Corso Belgio. Un piano che, secondo il giudice ordinario, ledeva il diritto alla salute dei ricorrenti e che andava ripensato. “Un precedente importante”, secondo l’avvocata Virginia Cuffaro, che ha promosso il ricorso per il comitato “Salviamo gli alberi di Corso Belgio”. L’abbiamo intervistata.
Avvocata Cuffaro, come è arrivata questa vittoria?
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