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Il primo Catalogo dell’ospitalità responsabile in Italia di Aitr. Per un viaggio tra le relazioni

Dalla Valle d’Aosta alla Calabria, dalla Puglia alla Sicilia, l’Associazione italiana turismo responsabile ha mappato le strutture ricettive attente alla sostenibilità ambientale, sociale e culturale, e fortemente radicate nelle comunità. “Un percorso di crescita che passa attraverso il confronto delle esperienze e il giudizio degli ospiti”

© Aitr

Avete mai immaginato di trascorrere una vacanza in una casa sull’albero? Magari all’interno di un bosco, circondati dal silenzio e da piante maestose? Se non l’avete mai fatto potete provare l’esperienza del bed&tree Case sugli alberi all’interno del parco Daunia Avventura nel Comune di Biccari (FG): sacchi a pelo, materassini e luci frontali per il pernottamento verranno forniti dallo staff, composto in larga parte da giovani del territorio dei Monti Dauni. Se invece siete amanti dell’escursionismo e degli ambienti montani ma non volete rinunciare a qualche comfort la scelta ideale può essere la locanda Lac Place Moulin da cui è possibile accedere facilmente ai sentieri più belli della Valpelline (in Valle d’Aosta) da percorrere a piedi o in mountain bike. Oltre a fornire ai propri clienti prodotti tipici del territorio, che vengono dati da agricoltori e allevatori locali, Lac Place Moulin è dotato di pannelli solari per la produzione di acqua calda e di un micro impianto idroelettrico che garantisce alla struttura l’autonomia necessaria. La sostenibilità ambientale, l’impegno a ridurre l’uso dei contenitori di plastica monouso, l’utilizzo di biancheria in cotone biologico realizzata da cooperative sociali del territorio sono alcune delle caratteristiche dell’Eco-Ostello Locride di Locri (RC). La struttura di cinque piani è composta da 15 camere triple con bagno ed è stata realizzata all’interno di un bene confiscato alla ‘ndrangheta nel 2005 dal gruppo cooperativo Goel.

Sono solo alcune delle cinquanta strutture censite nel primo Catalogo dell’ospitalità responsabile curato dall’Associazione italiana turismo responsabile (Aitr), che offre ai turisti italiani e non solo una selezione di alberghi, campeggi, b&b e case vacanze che rispettano criteri di sostenibilità ambientale e sociale. “Eravamo consapevoli da tempo del fatto di avere all’interno della nostra rete parecchi soci che gestiscono strutture ricettive di varia natura. Una parte di questi hanno adottato buone pratiche di sostenibilità, ad esempio per la riduzione dei consumi di acqua ed energia, l’eliminazione della plastica monouso e la lotta agli sprechi alimentari. Altre strutture ricettive, invece, si caratterizzano per il loro impegno su politiche di tipo sociale e culturale come l’accoglienza di persone fragili, l’utilizzo di beni confiscati alle mafie la promozione di sviluppo territoriale. Sentivamo l’esigenza di farle conoscere”, spiega Maurizio Davolio, presidente di Aitr, la rete che dal 1998 promuove la cultura, i principi e le pratiche di turismo sostenibile e responsabile.

È nato così “In Italia con Aitr. Il catalogo dell’ospitalità responsabile”, scaricabile gratuitamente dal sito dell’associazione, che vuole rappresentare “una sorta di campionario di tante esperienze di valore e di qualità per orientare la scelta di un soggiorno piacevole e consapevole”, si legge nella presentazione. Il catalogo vuole proporre “le esperienze di educazione ambientale rivolta agli ospiti, così come la creazione di piccole reti in cui gli associati possono collaborare e integrare i loro servizi e prodotti. Ci mostra il forte radicamento nelle comunità locali e nelle loro tradizioni, la proposta del turismo sociale rivolta ai ceti meno abbienti e alle persone in situazioni di disagio, la grande attenzione ai bisogni delle persone con disabilità e le pratiche di immersione nella natura e nel mondo rurale”.

Grazie all’attività dell’associazione Naturavalp, la Valle d’Aosta è la Regione che registra il maggior numero di attività ricettive censite da Aitr. “In questi anni gli operatori turistici e agricoli della Valpelline hanno promosso uno sviluppo turistico che non è basato sullo sci alpino: la valle infatti, non ha impianti di risalita e questo ha permesso di attrarre molti turisti dall’estero, che apprezzano proprio il fatto di poter trascorrere una vacanza in un luogo che non è segnato dalle infrastrutture”, spiega Davolio. In Liguria è possibile trascorrere un’insolita vacanza nel piccolo borgo medioevale di Torri Superiore (risalente al XIII secolo) a 11 chilometri da Ventimiglia. Le case e le strutture strutture, costruite interamente in calce e pietra, sono state restaurate con i principi della bioedilizia utilizzando materiali locali dall’associazione culturale “Torri superiore”: qui la comunità residente partecipa alla vita quotidiana e alle attività ricettive collaborando con la cooperativa anche con attività agricole e di piccolo allevamento.

“I due anni di pandemia e di emergenza sanitaria legata al Covid-19 hanno portato tantissimi cittadini a riscoprire il turismo di prossimità. Mentre in queste settimane i nostri tour operator ci stanno segnalando una ripresa delle domande per viaggi a lungo raggio -conclude Davolio-. Il nostro auspicio è che queste due prassi, questi due modi di viaggiare, possano convivere in futuro. E che ai lunghi viaggi alla scoperta di Paesi lontani si possano affiancare esperienze più brevi alla scoperta del territorio, magari in bicicletta o a piedi. Ma sempre all’insegna della sostenibilità”.

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