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Cultura e scienza / I nostri libri

Il richiamo del prato: la teoria e la pratica di un piacere primitivo

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L’erba del vicino diventa sempre più verde. Un nuovo manuale con 72 piante che, quasi a nostra insaputa, crescono libere in prati, colline e montagne. E oltre 50 ricette per cucinarle, trasformarle e sentirci più vicini alla natura

Tratto da Altreconomia 223 — Febbraio 2020

La nostra dispensa è nel prato dietro casa. Lo sapevano bene i nostri lontani progenitori nomadi che vivevano di caccia e di raccolta. Ma anche molti tra le nostre nonne e nonni custodivano gelosamente questi saperi atavici. E in molti Paesi considerati meno “sviluppati” dell’Occidente o in quel che è rimasto della “civiltà contadina” si perpetuano conoscenze e riti culinari legati all’uso delle erbe e dei frutti selvatici. Questo filo però è stato in molti casi spezzato dal martellamento pubblicitario di una società del prêt-á-manger che ha deciso per noi che le erbe e le bacche sono cose “da poveri”, mentre i vari sofficiotti sono il segno della liberazione dai vincoli con la natura “matrigna”. Peccato che la perdita di tali capacità coincida con lo smarrimento di una intera cultura e con l’adozione di uno stile di vita che, per altre vie, ci sta portando all’autodistruzione.

Proviamo allora a riannodare alcuni fili con l’uscita di “Il libro delle libere erbe”, un manuale

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