Diritti
Fra Di Pietro e Manganelli
Ancora su Manganelli. Questo intervento è stato pubblicato sull’Unità domenica 23 novembre, in risposta a un’intervista con Antonio Di Pietro di due giorni prima. La polemica MANGANELLI E I SILENZI SU GENOVA Leggo sull’Unità che per Antonio Di Pietro la…
Ancora su Manganelli. Questo intervento è stato pubblicato sull’Unità domenica 23 novembre, in risposta a un’intervista con Antonio Di Pietro di due giorni prima.
La polemica
MANGANELLI E I SILENZI SU GENOVA
Leggo sull’Unità che per Antonio Di Pietro la lettera inviata a un giornale da Antonio Manganelli, con l’offerta di “spiegazioni” su ciò che accadde al G8 di Genova, nobilita l’attuale capo della polizia. Poiché la notte del 21 luglio 2001 mi trovai alla scuola Diaz dalla parte sbagliata dei manganelli e da allora mi batto – con molti altri – per ottenere giustizia e il pieno riconoscimento di tutte le responsabilità, vorrei far notare che in oltre sette anni né Manganelli né il suo predecessore Gianni De Gennaro hanno chiesto scusa per le violenze e i falsi di quella notte, né hanno ripudiato pubblicamente quella sciagurata “perquisizione”, che vista da dentro fu in realtà una spedizione punitiva in piena regola. Il dottor Manganelli è stato testimone al processo appena concluso, ma non ha colto l’occasione per dare ai giudici e ai cittadini quelle spiegazioni che ora ritiene necessarie. Lo stesso vale per gli altissimi dirigenti imputati, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Da cittadino, dico che ad altissime posizioni gerarchiche nelle strutture dello stato, dovrebbe corrispondere il massimo di responsabilità. In Italia non è così: gli imputati disertano i processi e vengono promossi; le violenze e i falsi, accertati anche dai giudici, restano senza “padri”; i condannati in primo grado nei processi Bolzaneto e Diaz (in tutto 28) restano al loro posto, invece d’essere sospesi come avverrebbe in tutta Europa; il capo della polizia, anziché dimettersi di fronte alla certificazione giudiziaria dello scempio compiuto, promette tardive spiegazioni verbali.
Non è così, e nemmeno con l’improbabile “commissione d’indagine” proposta dall’on. Di Pietro, che la polizia di stato e le istituzioni democratiche potranno recuperare la credibilità perduta al G8 di Genova.
Lorenzo Guadagnucci (Comitato Verità e Giustizia per Genova)