Diritti
Firenze, candidata a città simbolo dell’inospitalità
Nel 2007 la celebre ordinanza contro i lavavetri aprì una stagione politica: la rincorsa alla destra sulla cosiddetta emergenza sicurezza. A distanza di cinque anni il consiglio comunale rincara la dose e approva una "mozione mendicanti". C’erano una volta la solidarietà e il senso di giustizia…
Nel lontano 2007 la città di Firenze aprì una stagione politica, quella della sinistra che sposava la prospettiva securitaria della destra, in quei tempi lanciatissima nelle sue campagne contro gli immigrati e la cosiddetta emergenza sicurezza.
Graziano Cioni, assessore nella giunta guidata da Leonardo Domenici, stilò la famosa ordinanza contro i lavavetri, dando l’ultima spinta all’abbandono dei valori di solidarietà e giustizia che danno sostanza al concetto di sinistra. Naturalmente Cioni, Domenici e il loro partito (all’epoca i Ds) si affannarono a spiegare che la sicurezza è di sinistra e che si trattava di una questione di legalità, ma quelle parole avevano lo stesso significato di quelle che oggi si spendono per dire che il neoliberismo è di sinistra: pura mistificazione per coprire il proprio vuoto ideale.
L’ordinanza fiorentina fu presto imitata da molti altri Comuni di centrosinistra in tutt’Italia, in un’insensata rincorsa ai sindaci leghisti e berlusconiani. A distanza di anni possiamo dire che il danno procurato è stato grande. L’ancoraggio ai valori storici della sinistra sociale è stato allentato e la rincorsa alla destra ha portato ben pochi risultati, se non una somiglianza sempre più inquietante fra i due poli.
E’ diventato impossibile ragionare, governare e legiferare con senso di giustizia e solidarietà: basta pensare alle leggi sull’immigrazione tuttora esistenti (i sociologi parlano esplicitamente di "razzismo istituzionale") e che nessuno pensa di mettere in discussione, come sa chi riesce a seguire quel che resta del dibattito politico, ridotto ormai a un reality show nel quale si confrontano opposti personalismi.
A distanza di cinque anni, dicevamo, Firenze torna a primeggiare. L’ordinanza sui lavavetri è stata recepita nello statuto comunale e il nuovo sindaco Renzi l’ha anzi arricchita mettendo nel mirino, all’inizio del suo mandato, anche i musicisti di strada, accusati di disturbare a volte il sacro soggiorno dei turisti. Ora ce n’è un’altra: il consiglio comunale ha approvato a larga maggioranza, cioè coi voti del centrodestra e del Pd, una "mozione mendicanti", con la quale si chiede un maggiore impegno della polizia municipale nel contrasto a un fenomeno definito "dilagante": la questua ai semafori.
Complimenti, davvero un bell’esempio. Firenze si candida a città simbolo dell’inospitalità, dell’esclusione. Quelli della comunità delle Piagge, riunita attorno al prete di strada Alessandro Santoro, sono stati fra i pochi (con la consigliera di opposizione Ornella De Zordo) a scandalizzarsi. Già nel 2007 erano stati protagonisti delle proteste contro l’ordinanza sui lavavetri. "Ancora oggi, come allora", hanno scritto, "riteniamo che la parola legalità non può stare da sola, che non può essere fine a se stessa e, soprattutto, non può giustificare tutti i mezzi, compreso quello dell’esclusione totale".