Altre Economie / Approfondimento
Il mutualismo prima e dopo il lockdown
Da Venezia a Crotone, le azioni messe in campo nei territori da diverse realtà della finanza etica
La lavoratrice freelance che ha perso il posto di lavoro a causa della pandemia, l’impiegato che non riceve più la cassa integrazione, la famiglia che non riesce a pagare l’affitto. È pensando a chi sta subendo la crisi causata da Covid-19 che i soggetti della finanza etica sono intervenuti con misure rivolte a chi è meno tutelato. A Venezia ad esempio 15 diverse organizzazioni riunite nel “Tavolo per la partenza solidale” lo hanno fatto con un progetto di microcredito di rete. “Vogliamo tutelare chi è più fragile e non ha accesso ai canali di sostegno ordinari. Dalla finanza etica vengono gli strumenti da adottare”, spiega Mara Favero, presidente di MagVenezia, mutua di autogestione che fa parte del progetto partito a luglio. Fondata nel 1992 e arrivata a 500 soci, promuove progetti di inclusione sociale e finanziaria per chi si trova in condizioni di vulnerabilità economica. “Ora il microcredito è un mezzo fondamentale perché è un argine alla povertà”. Per questo è stat
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