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Ambiente / Attualità

È stato aggiornato l’Elenco ufficiale degli alberi monumentali d’Italia

Il cedro monumentale di Cassano Magnago (VA) © ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

Sono 320 i nuovi patriarchi verdi, distribuiti tra Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Trento, Valle d’Aosta e Veneto. Ben 4.288 gli alberi o i sistemi omogenei di alberi catalogati al settembre 2023. Un patrimonio inestimabile

L’acero di Caronia, in provincia di Messina, ha circa mille anni ed è caratterizzato da una chioma che copre una superficie di circa 550 metri quadrati: può essere annoverato tra i più grandi esemplari di acero montano d’Italia. Mentre il maestoso castagno di San Francesco da Paola -dedicato all’eremita e santo patrono della Calabria, vissuto nel XV secolo- è stato censito nel Comune di Presilano di Celico (CS) ed è stato riconosciuto come albero monumentale per l’età (anche in questo caso, più di mille anni), per le dimensioni (1.285 centimetri di circonferenza), oltre che per l’alto valore ecologico e la rarità botanica per fascia fitoclimatica.

Sono solo alcuni degli ultimi esemplari inseriti nell’Elenco ufficiale degli alberi monumentali d’Italia del 2023, per un totale di 320 i nuovi “patriarchi verdi” distribuiti tra Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Trento, Valle d’Aosta e Veneto. Complessivamente, al settembre del 2023 sono ben 4.288 gli alberi o i sistemi arborei omogenei catalogati, il cui elenco è pubblicato sul sito del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. 

Il principale obiettivo del censimento è, ovviamente, la tutela di questi esemplari -come stabilito dalla legge 10 del gennaio 2013 e dai successivi decreti attuativi- che non possono essere abbattuti. La norma, inoltre, prevede sanzioni amministrative significative (tra i cinquemila e i 100mila euro) per ogni eventuale danneggiamento. “L’attenzione ai ‘patriarchi’ concorre all’accrescimento della sensibilità ambientale della popolazione- spiega Alessandro Cerofolini, Direttore degli alberi monumentali e dei boschi vetusti d’Italia presso il ministero dell’Agricoltura- perché gli elementi caratterizzanti di questi esemplari sono principalmente quelli di carattere naturalistico e paesaggistico, anche se ne esistono alcuni che sono monumenti per il loro valore sociale o storico”. 

Gli esemplari che fanno parte dell’elenco ufficiale si contraddistinguono per l’elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l’importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari.

Questi vecchi “patriarchi”, a cui Alessandro Cerofolini dedica alcuni capitoli nel suo libro “Le meraviglie dei boschi italiani” (Altreconomia, 2023), non sono immortali. Quelli morti, e quindi tolti dall’elenco, sono stati 38. In alcuni casi questo è dovuto a un deperimento strutturale e fisiologico della pianta legato all’età; diverse cancellazioni, invece, sono collegate agli eventi estremi dell’ultima estate, compresa l’alluvione in Romagna. “In alcuni casi la morte di un albero monumentale può essere dovuta all’incuria, ed è ciò che è successo a Roma”, sottolinea Cerofolini.

Nell’elenco degli alberi monumentali non sono iscritti solo singoli esemplari ma anche sistemi arborei omogenei. Nella foto i larici di Santa Gertrude a Ultimo (BZ) Fonte: ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

Oltre a quelli già menzionati, i nuovi ingressi, i più significativi sono il tiglio sacro di Ospedaletto d’Alpinolo (AV), punto di riferimento per i pellegrini diretti al Santuario di Montevergine che, “per imponenza, incute rispetto ed evoca un sentimento di pace e fede nel viandante”, si legge sul sito del ministero dell’Agricoltura. La sughera di Montalto di Castro (LA), ragguardevole per le sue dimensioni, sia per la circonferenza (520 centimetri) sia per l’ampiezza della chioma rigogliosa (19-20 metri). E, ancora, la sequoia gigante di Villa Piazzo di Pettinengo (BI) dalle notevoli dimensioni del fusto (894 centimetri di circonferenza), inserita in un contesto di elevato pregio paesaggistico. Infine il platano di Scopoli, piantato nel 1778 all’interno dell’Orto botanico dell’Università di Pavia, il cui tronco ha raggiunto una circonferenza di 760 centimetri: giganteggia sulla città con i suoi 45 metri di altezza.

La roverella monumentale di Treja in provincia di Macerata. Nell’elenco sono iscritti 598 esemplari di questa specie, la più presente tra gli alberi monumentali italiani. Fonte: ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

Con le nuove iscrizioni, le specie arboree monumentali più numerose sono la roverella (598 esemplari), il faggio (226 alberi), il platano comune (200), il leccio (198), il castagno (126), il larice (122) e il cedro dell’Himalaya (115). Tra i detentori dei record di altezza ci sono il platano comune di 55 metri situato nel parco del castello di Agliè (TO) e la sequoia sempreverde di 54 metri situata a Reggello (FI). L’esemplare di maggiore circonferenza è il fico magnoloide di 3.600 centimetri situato a Villa Garibaldi a Palermo.

I due esemplari più longevi d’Italia si confermano essere l’olivastro di oltre 4.000 anni di Luras (OT) e il castagno di 3.000-4.000 anni sito a Sant’Alfio (CT). Allo stato attuale, le Regioni con il maggiore numero di alberi monumentali sono il Friuli-Venezia Giulia (455 esemplari), la Sardegna (407), la Lombardia (366), il Piemonte (319), la Campania (305). I Comuni d’Italia dove è stato censito il maggior numero di “patriarchi verdi” sono Napoli (52 alberi), Caserta (51 esemplari), Priverno (48), Palermo (46) e Roma (43). 

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