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Dopo le comunità, gli studenti “Amici delle persone con demenza”
Il nuovo progetto della Federazione Alzheimer Italia per costruire una società sempre più inclusiva verso le persone con demenza e i loro familiari. Un percorso didattico gratuito dedicato alle scuole secondarie di secondo grado. Obiettivo: sensibilizzare gli studenti sul tema e sulla lotta ai pregiudizi ancora diffusi. Già 20 istituti coinvolti
Dopo le comunità, gli studenti “Amici delle persone con demenza”. Sono loro, infatti, i destinatari del nuovo progetto della Federazione Alzheimer Italia, per costruire una società sempre più inclusiva verso le persone con demenza e i loro familiari. “Si tratta di un percorso didattico gratuito dedicato alle scuole secondarie di secondo grado su tutto il territorio nazionale -spiega Simona Mascellaro, coordinatrice della Dementia friendly community-. L’obiettivo è sensibilizzare gli studenti sul tema e sulla lotta ai pregiudizi ancora diffusi, creando un’intera generazione amica delle persone con demenza”.
La demenza non è una malattia ma una sindrome, cioè un insieme di segni e sintomi, in cui almeno una capacità mentale -come la memoria, l’orientamento spazio-temporale, il linguaggio, la capacità di astrazione o quella di riconoscere oggetti e persone- è compromessa, con effetti sulle attività quotidiane, fino a una perdita totale dell’autonomia.
Nel mondo le persone con demenza, secondo l’Alzheimer disease international (Adi), sono circa 55 milioni e si calcola che saliranno a 139 milioni entro il 2050. Nel 50-60% dei casi è provocata dal morbo di Alzheimer. Secondo il report mondiale dell’Adi del 2019, l’85% delle persone con demenza si sentono escluse e anche il 64% dei loro familiari parla di stigma sociale.
Il progetto scolastico della Federazione Alzheimer Italia è composto da tre lezioni che ogni insegnante può sviluppare in totale autonomia, seguendo però le indicazioni e usando i materiali messi a disposizione. “Forniamo un kit sia fisico sia online -continua Mascellaro- contenente un manuale per il docente, delle schede riassuntive per gli studenti, una guida al linguaggio, una mappa di come dovrebbero essere le comunità amiche e due video, realizzati da un medico e da una psicologa”.
La prima lezione è sugli aspetti clinici e medici delle demenze: le cause, i sintomi, qualche numero sulla diffusione della malattia e le cure possibili (anche se per l’Alzheimer non esistono ad oggi cure, ma solo terapie che ne rallentano il decorso, ndr).
La seconda lezione è sulle modalità corrette per relazionarsi e comunicare con le persone con demenza: è qui che trovano spazio la guida al linguaggio e le indicazioni della psicologa. E infine, l’ultima lezione tratta cosa può fare concretamente ognuno di noi per far sentire accolta e compresa la persona con demenza.
“Siamo già stati contattati da una ventina di scuole e abbiamo inviato i primi kit -dice Mascellaro-. Un’insegnante di una terza media di Foggia, che teneva tantissimo al progetto, è la prima che lo sta sperimentando”. L’iniziativa, infatti, parte dagli insegnanti che, registrandosi sul sito dementiafriendly.it e compilando un form nella sezione Scuole, danno avvio al processo. Nella fase iniziale, gli studenti devono rispondere a un questionario anonimo online, che verrà poi ripetuto alla fine del percorso, per verificare le conoscenze acquisite e il livello di sensibilizzazione raggiunto.
Svolte le tre lezioni, la classe presenta un “Progetto amico”, cioè una proposta concreta su come rendere la propria comunità più inclusiva: i migliori progetti verranno pubblicati sul sito, così da poter essere fonte di ispirazione per chiunque si voglia impegnare per costruire una società più accogliente.
L’ultimo step prevede la generazione di un attestato, che si può scaricare online, sia per l’insegnante sia per la classe, riconosciuti come “Amici delle persone con demenza”. L’iniziativa per le scuole si inserisce all’interno del più ampio progetto “Dementia friendly Italia”, nato sulla base di un protocollo e di linee guida messe a punto in Gran Bretagna dall’Alzheimer’s society, che ha dato vita alle Dementia friendly community in tutt’Europa.
In Italia la prima Comunità amica delle persone con demenza è stata Abbiategrasso (MI) nel 2016: oggi, a livello nazionale, sono quarantaquattro, tra città, paesi, frazioni e quartieri. L’obiettivo delle Comunità amiche -a cui concorrono istituzioni, associazioni, esercizi commerciali, scuole e privati cittadini- è creare una rete di supporto delle persone con demenza e delle loro famiglie. Ciò avviene attraverso il coinvolgimento e la formazione di cittadini consapevoli, capaci di rapportarsi alla persona con demenza, per far sì che, sentendosi ben voluta e non etichettata come “demente o matta”, questa possa partecipare alla vita comunitaria, migliorando il tenore della propria.
Per questo vengono svolti corsi di formazione innanzitutto agli operatori che stanno a contatto con il pubblico: polizia municipale, vigili del fuoco, ma anche cassieri di supermercati, banche, autisti degli autobus, commercianti, ristoratori o bibliotecari. Si organizzano iniziative ludico-culturali, sportive e ricreative, come visite guidate in cui a fare da guida alle persone con demenza sono gli studenti. Nelle Comunità amiche, infatti, i progetti intergenerazionali sono diffusi e importantissimi, ma diventare Comunità amica non è semplice e richiede l’impegno sia di pubblico che privato. Proprio per coinvolgere i giovani, anche al di fuori di queste, è nato il progetto scuola.
“Siamo molto felici di poter estendere l’iniziativa Dementia friendly Italia anche alle scuole -aggiunge la presidente della Federazione Alzheimer Italia, Gabriella Salvini Porro-. Oggi in Italia sono 1,48 milioni le persone con demenza, un numero purtroppo destinato a crescere. I giovani sono gli adulti del domani: sensibilizzarli al più presto è fondamentale per costruire una società ‘Amica’, che sia sempre più attenta ai bisogni delle persone con demenza e delle loro famiglie, e che in futuro non lasci indietro nessuno”.
Su dementiafriendly.it, dopo essersi registrati e aver seguito un breve corso e un quiz, inoltre, è possibile per tutti diventare “Amico delle persone con demenza”, con tanto di attestato.
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