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Dite ai giornalisti che i rom non rubano i bambini

La vicenda della bambina rom indicata da una donna italiana, in vacanza in Grecia, come la piccola Denise, la bimba sparita in Sicilia alcuni anni fa, riporta al centro dell’attenzione l’incredibile leggerezza – a dir poco – con la quale…

La vicenda della bambina rom indicata da una donna italiana, in vacanza in Grecia, come la piccola Denise, la bimba sparita in Sicilia alcuni anni fa, riporta al centro dell’attenzione l’incredibile leggerezza – a dir poco – con la quale i media italiani affrontano certe questioni.
Anche questa volta è stato dato credito – contro ogni ragionevolezza – all’assurda diceria secondo la quale i rom rubano i bambini. Che la piccola notata in Grecia da una turista di passaggio, potesse davvero essere Denise, è parso credibile in quanto la piccola aveva una mamma rom: la turista (e i media) hanno ipotizzato che quella donna avesse rapito la bambina italiana, per poi portarla in giro per l’Europa, visto che la turista di Viterbo aveva sentito che la piccina pronunciava alcune paorle in italiano.

La mamma è finita in prigione, con accuse terribili. In poche ore è venuta galla tutta la verità. La turista si è fatta prendere dalla suggestione. La donna rom è la madre della bimba, che conosce solo alcune parole di italiano (io, ad esempio, conosco alcune parole di serbo-croato ma mia madre non mi ha rapito a una donna di Sarajevo), ma c’è voluta la prova del dna per confermarlo.

Nel frattempo sui media italiani si è dato credito alla “pista”, si è rilanciata la diceria dei “rom ladri di bamabini” e ora come se nulla fosse si dirà e scriverà che la pena della famiglia italiana per la piccola Denise continua, che questo è stato l’ennesimo falso allarme, che la ricerca continua… Nessuno – siamo pronti a scommettere – chiederà scusa ai suoi lettori, alla donna costretta alla prigione e a sospetti infamanti, al popolo rom.

Che pena, e che arroganza, questi giornalisti.

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