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DISASTROSO ADDIO…

DISASTROSO ADDIO Due parole su De Gennaro indagato, giusto per dire che sce di scena davvero nel peggiore dei modi, accompagnato da un’accusa infamante e lasciando la polizia di stato ai minimi termini quanto a credibilità democratica. Se si fosse dimesso…

DISASTROSO ADDIO

Due parole su De Gennaro indagato, giusto per dire che sce di scena davvero nel peggiore dei modi, accompagnato da un’accusa infamante e lasciando la polizia di stato ai minimi termini quanto a credibilità democratica. Se si fosse dimesso quando era il momento – molto tempo fa – avrebbe salvato almeno la propria onorabilità e reso un buon servizio alla polizia e allo stato.

Qui sotto una breve intervista ripresa dal sito di Carta e il comunicato del Comitato Verità e Giustizia per Genova.

Lorenzo Guadagnucci: "Ma la politica è ancora debole"

di Rosa Mordenti

21 giugno 2007
Lorenzo Guadagnucci è il giornalista amico e collaboratore di Carta che la notte tra il 21 e 22 luglio del 2001, mentre dormiva all’interno della scuola Diaz, venne selvaggiamente picchiato dalla polizia. Lorenzo ha fondato insieme ad altri il comitato Verità e giustizia per Genova, e su quella notte ha scritto un libro ,"Noi della Diaz". Gli chiediamo un commento, ora che Gianni De Gennaro è indagato per aver "istigato a mentire" proprio sui fatti della Diaz e che Prodi ha annunciato che il capo della polizia sarà sostituito alla fine del suo lungo mandato.
Dice Lorenzo: "Sono sei anni che diciamo che la polizia di stato ha tenuto una strategia di omertà e menzogna sui fatti di Genova. Non possiamo dire che dietro quella linea ci fosse una sola mente, ma i fatti di oggi ci fanno riflettere in questo senso e non ci sorprendono affatto". E aggiunge: "Mettiamo in fila alcuni dei fatti di queste ultime settimane, a partire dalle testimonianze raccolte nel corso del processo sulla Diaz (quella di Ansoino Andreassi, ex vicecapo della polizia che il 23 maggio ha dichiarato in aula che "Roma ordinò di arrestare il maggior numero di manifestanti possibile", quella contraddittoria dell’ex questore di Genova Francesco Colucci, e poi le parole di Michelangelo Fournier). Se a queste testimonianze aggiungiamo l’avviso di garanzia a De Gennaro, vediamo come l’atteggiamento del presidente Prodi è stato in verità molto preoccupante. Il capo del governo avrebbe avuto tutti gli strumenti per individuare un legame tra De Gennaro e i fatti di Genova, ma se ne è guardato bene: questo significa che il potere politico non ha ancora il potere di imporsi, è di fatto debole, impotente. Prodi ieri in parlamento avrebbe potuto dire ben altro, non l’ha fatto. Perché?".

CREDIBILITA’ ZERO

L’uscita di scena di Gianni De Gennaro avviene nel peggiore dei modi sotto tutti i punti di vista. Il capo della polizia lascia l’incarico con un’accusa infamante – l’istigazione alla falsa testimonianza – e con l’istituzione che ha guidato per sei anni la minimo storico di credibilità. Le sole ultime deposizioni al processo Diaz hanno mostrato il degrado morale della polizia di stato, fra dirigenti che rifiutano di rispondere ai pm, un ex questore indagato per falsa testimonianza, mentre l’unico funzionario che offre uno squarcio di verità – la "macelleria messicana" – decide di parlare solo dopo sei anni.
Per anni abbiamo denunciato gli abusi compiuti a Genova e le coperture garantite a chi le ha commesse, chiedendo a più riprese una tempestiva sospensione dei dirigenti imputati e la rimozione del capo della polizia. Non siamo stati ascoltati. Ieri Romano Prodi ha annunciato la fine del mandato di De Gennaro ma senza legarla alla disastrosa gestione del G8 del 2001 e al comportamento tenuto dalla polizia negli anni successivi, con gli ostacoli al lavoro della magistratura, la legittimazione di fatto degli abusi compiuti, le scandalose promozioni dei dirigenti imputati… Prodi non ha fatto un buon servizio alla verità e alla onorabilità della polizia di stato.
De Gennaro si sarebbe dovuto dimettere molto tempo fa; il parlamento avrebbe fatto bene ad approvare subito una commissione d’inchiesta; il presidente del consiglio avrebbe dovuto annunciare un’ampia opera di pulizia nelle forze dell’ordine. Ricordiamo anche a Romano Prodi che a distanza di sei anni dai fatti, ancora nessuno, ai vertici dello stato, ha avuto l’onestà e la lealtà di chiedere scusa alle vittime degli abusi commessi dalle forze dell’ordine.
Comitato Verità e Giustizia per Genova
Genova, 21 giugno 2007

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