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Diritti / Attualità

Così Harvard ha punito l’ex direttore di Human Rights Watch per i report su Israele

© Somesh Kesarla - Unsplash

Nel 2022 Kenneth Roth, dopo quasi 30 anni alla guida dell’organizzazione, è stato invitato a unirsi al Dipartimento per la ricerca sui diritti umani dell’Università americana. La sua candidatura è stata però stroncata. La “colpa” sarebbe aver pubblicato rapporti sui crimini commessi in Palestina dalle autorità israeliane

L’Università statunitense di Harvard ha rifiutato una cattedra a Kenneth Roth, ex direttore esecutivo di Human Rights Watch (Hrw), organizzazione che si occupa della tutela dei diritti umani nel mondo, in quanto avrebbe espresso posizione critiche nei confronti dello Stato di Israele e in particolare per le accuse di praticare l’apartheid nei Territori occupati. “Il problema ad Harvard va ben oltre la mia borsa di studio accademica -ha denunciato lo stesso Roth il 10 gennaio in un editoriale sul Guardian-. […] La domanda finale riguarda la censura operata dai finanziatori. Perché un’istituzione accademica dovrebbe permettere che le preferenze dei suoi sostenitori, espresse o presunte, possano limitare l’attività di ricerca e la pubblicazione accademica? A prescindere da ciò che è successo nel mio caso, Harvard dovrebbe prendere l’iniziativa”.

Ad aprile 2022 Roth ha annunciato il suo ritiro dal ruolo di direttore esecutivo di Hrw, carica che ricopriva dal 1993. A seguito dell’annuncio è stato contattato dal Carr centre for human rights, centro di ricerca sui diritti umani della Harvard Kennedy school, dipartimento dell’università del Massachusetts dedicato alle Scienze politiche, chi gli ha offerto una posizione di senior fellow. Il 12 luglio Roth ha sostenuto un video-colloquio con Douglas Elmendorf, il preside del dipartimento; due settimane dopo Elmendorf ha annunciato però che la candidatura di Roth non sarebbe stata approvata.

Il 5 gennaio 2023 la rivista di New York The Nation ha pubblicato un articolo dove mostra come la posizione di Roth sarebbe stata ostacolata da influenti donatori dell’Università legati allo Stato di Israele. “La facoltà ha ricevuto decine di milioni di dollari da sostenitori di Israele, come il miliardario Les Wexner, che, secondo The Nation, è stato determinante nel portare membri dei servizi militari e di intelligence israeliani a studiare lì –ha riportato il Guardian il 6 gennaio-. Un altro importante donatore, Robert Belfer, è strettamente coinvolto con la Anti-defamation league e l’American jewish committee, che hanno cercato di screditare i gruppi per i diritti umani per le loro critiche a Israele. Belfer è un membro del comitato esecutivo di Elendorf”. Non si tratta del primo caso in cui il rettore si sarebbe piegato alle influenze politiche; nel 2017 ha ritirato, su pressione di ex funzionari della Cia, la borsa di studio precedentemente concessa alla fonte di WikiLeaks, Chelsea Manning.

Lo stesso Roth ha riferito al Guardian come durante il suo colloquio con Elmendorf la discussione si sia soffermata sui “nemici” dell’ex direttore, con particolare attenzione a Israele. “Ho spiegato che i governi cinese e russo mi avevano personalmente sanzionato. Ho detto che una serie di governi, compresi quelli del Ruanda e dell’Arabia Saudita, mi odiano. Ma avevo intuito dove volesse arrivare, così ho fatto notare che anche Israele mi detesta, senza dubbio”, ha raccontato. Nonostante Roth non abbia avvertito che la sua candidatura fosse stata compromessa, due settimane dopo Elmendorf avrebbe bloccato l’assunzione proprio a causa dei presunti “pregiudizi anti-israeliani” di Hrw.

Kenneth Roth durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco 2018 © Hildenbrand / MSC – CC BY 3.0

Il 10 gennaio Hrw ha scritto una lettera indirizzata al presidente di Harvard, l’avvocato Lawrence Bacow, per supportare la candidatura di Roth ma anche per difendere l’operato della organizzazione su Israele. “In Israele e Palestina, come in ogni altro contesto in cui lavoriamo, applichiamo una metodologia rigorosa ai fatti sul campo e documentiamo gravi violazioni dei diritti umani da parte di un’ampia gamma di attori- si legge nella lettera-. Nel 2021, Human Rights Watch ha concluso, in un rapporto di 213 pagine, che le autorità israeliane stanno commettendo i crimini contro l’umanità di apartheid e persecuzione, così come definiti dal diritto internazionale, contro milioni di palestinesi. Si tratta di una conclusione in linea con quelle di molte altre istituzioni rispettate, tra cui le organizzazioni israeliane per i diritti umani B’Tselem e Yesh Din, nonché Amnesty International, diversi organi delle Nazioni Unite e la Clinica internazionale dei diritti umani della Harvard Law School”.

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