Diritti / Approfondimento
Convegno internazionale sui campi di confinamento e ruolo dell’Ue, la diretta
“I campi di confinamento nel XXI secolo e le responsabilità dell’Unione europea”. In diretta da Zugliano (Udine) il 7 e 8 maggio il convegno internazionale promosso da RiVolti ai Balcani, Rete DASI FVG e il Centro Ernesto Balducci, in collaborazione con Articolo 21
Si diffondono sempre più nei Paesi esterni all’Unione europea, e prevalentemente in quelli ad essa confinanti, ma anche nella stessa Ue, luoghi e strutture destinati alla “accoglienza” temporanea dei migranti forzati che a ben guardare hanno la finalità reale di contenere i migranti forzati in uno spazio degradato che ne assicuri solo la minima sopravvivenza fisica, comprimendo l’esercizio dei diritti fondamentali delle persone accolte/confinate e negando loro uno status giuridico chiaro.
L’allestimento dei campi viene presentato come una necessità dettata dall’esistenza di un contesto emergenziale che quasi mai è realmente tale da giustificare simili scelte. I campi diventano così strumenti di contenimento in cui spesso viene limitata ogni forma di contatto possibile delle persone accolte con l’esterno, ricorrendo a forme di detenzione di fatto. Il rispetto dei diritti fondamentali è così fortemente messo in discussione. Dalla Turchia alla Bosnia ed Erzegovina, passando per la Grecia, la Serbia e la Macedonia del Nord. Tanti esempi di “campi di confinamento” legati da un obiettivo preciso: esternalizzare il diritto d’asilo e “rendere invisibili” le persone che cercano protezione in Europa.
In diretta da Zugliano (Udine) il 7 e 8 maggio il convegno internazionale promosso da RiVolti ai Balcani, Rete DASI FVG e il Centro Ernesto Balducci, in collaborazione con Articolo 21.
Sabato 7 maggio, dalle 11 alle 13. Prima parte
Relazioni generali
Coordina Fabiana Martini, Articolo 21 Friuli-Venezia Giulia
• Le ragioni per cui si può parlare dell’esistenza di un sistema internazionale di campi di confinamento organizzati dall’Europa.
Introduzione a cura di RiVolti ai Balcani
• Il processo di esternalizzazione del diritto d’asilo in Paesi terzi attuate dall’Unione europea.
Il quadro generale a cura dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi)
• Memorie della violenza, amnesia europea e strategie di resistenza tra i migranti che attraversano il Mediterraneo.
Monica Massari, Università di Milano
Sabato 7 maggio, dalle 14 alle 17. Seconda parte
Prosecuzione delle relazioni generali
Coordina: Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale
• L’uso della tecnologia nella violazione dei diritti; il caso di Frontex, sorveglianza e analisi dei rischi.
Jane Kilpatrick, ricercatrice di Statewatch
• La sistematicità dei respingimenti alle frontiere esterne dell’Ue.
Milena Zajović e Alexandra Borgos, Border Violence Monitoring Network
• La promessa mancata della trasformazione dell’Unione Europea in spazio di libertà sicurezza e giustizia.
Emilio De Capitani, già segretario della Commissione LIBE del Parlamento europeo
• Il crollo del sistema di asilo in Europa e la sua funzionalità alla logica dei campi.
Tineke Strike (online) e Pierfrancesco Majorino, europarlamentari
Sabato 7 maggio, dalle 17 alle 20. Terza parte
Approfondimento sul sistema dei campi di confinamento attraverso casi-Paese
• In Turchia – Adriana Tidona, Amnesty International e Mahmut Kacan, avvocato a Van (Turchia)
• In Grecia – Martina Tazzioli, Goldsmiths College, University of London e Jacopo Rui, associazione One Bridge to Idomeni
Domenica 8 maggio, dalle 9.30 alle 14.30. Quarta e ultima parte
Approfondimento sui casi-Paese
• In Macedonia del Nord – Erminia S. Rizzi e Ivana Stojanova (Progetto Medea – Asgi)
• In Serbia – Nikola Kovačević, avvocato (Belgrado, Serbia)
• In Bosnia ed Erzegovina – RiVolti ai Balcani e Gorana Mlinarević, ricercatrice (Sarajevo, Bosnia ed Erzegovina)
Conclusione
Che cosa emerge dall’analisi dei “casi-Paese” esaminati? Analogie e differenze. Dibattito e condivisione tra i partecipanti al convegno. Definizione dei punti essenziali da inserire nel documento conclusivo di raccomandazioni.
Modera Duccio Facchini, Altreconomia
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