Diritti
Cinica e sottomessa Italia (la lezione di Brescia)
La vicenda di Brescia – coi sei operai immigrati saliti sopra una gru per rivendicare il diritto al permesso di soggiorno, e le successive cariche di polizia contro il presidio di solidarietà – è un punto di passaggio. La protesta…
La vicenda di Brescia – coi sei operai immigrati saliti sopra una gru per rivendicare il diritto al permesso di soggiorno, e le successive cariche di polizia contro il presidio di solidarietà – è un punto di passaggio.
La protesta dei sei, durata sedici giorni, ha reso visibili a tutti – anche a chi si ostina a non vedere – le assurdità della normativa esistente, a partire dalla regolarizzazione concessa qualche mese fa soltanto alle assistenti familiari, escludendo operai e altre figure professionali. Fu un’eccezione al rifiuto di una sanatoria che era ed è necessaria. Un’eccezione concepita in modo demenziale, forse per assecondare la vulgata del governo "amico delle famiglie", ma del tutto eccentrica sul piano logico e dei fatti.
Inoltre, le cariche al presidio dimostrano a quale livello siano precipitate l’azione di governo da un lato, la convivenza civile dall’altro. Quest’ultimo è forse l’aspetto più allarmante. Non solo tolleriamo – noi cittadini – lo schiavismo che si pratica ampiamente nel nostro paese, ma guardiamo con indifferenza alla protesta civile e sacrosanta di un pugno di persone che a certi sistemi di ingiustizia si ribellano, e non ci pare poi tanto grave che quella protesta sia affrontata a colpi di manganello contro persone inermi.
Il silenzio della politica – anche di opposizione all’attuale governo, con poche eccezioni -; il tiepido, tiepidissimo coinvolgimento del mondo sindacale; la superficiale e intermittente attenzione dei media ci raccontano un’Italia cinica, rassegnata e sottomessa.