“Di chi è la responsabilità della morte di chi cuce i nostri abiti?”. Si è conclusa la “Week of Justice” promossa da Abiti Puliti, per chiedere giustizia per le vittime dell’incendio avvenuto nel 2012 nella fabbrica tessile Ali Enterprises, in Pakistan. Una mobilitazione che continua nel solco dei diritti dei lavoratori, anche per chiedere al gruppo H&M di rispettare gli impegni presi sull’equità dei salari
Sperare nell’aumento dei prezzi al consumo permetterebbe di rendere il debito più sostenibile. Ma si tratta di una strategia insidiosa perché continua ad affidare i destini dell’economia italiana a soluzioni artificiali e puramente numeriche. L’analisi di Alessandro Volpi
La cooperativa “InMigrazione” ha lanciato un progetto di raccolta fondi per sostenere le famiglie a rischio espulsione dai centri di prima accoglienza. Il 12 dicembre, intanto, il Parlamento europeo ha approvato l’emendamento che potrebbe permettere agli enti locali di accedere ai fondi per asilo, migrazione e integrazione
Un nuovo rapporto dell’ISPRA ha fotografato per la prima volta i processi e le trasformazioni di breve e lungo periodo del territorio del nostro Paese. Aumentano la superficie forestale e il consumo di suolo mentre si riducono i terreni seminativi. E gli impatti ecologici sono notevoli
Prosegue in Parlamento l’iter del testo che riconosce l’acqua come “bene comune” e premia la gestione pubblica tramite l’azienda speciale. Per il Forum italiano dei movimenti per l’acqua si tratta di una “radicale inversione di tendenza” rispetto al settore dominato dalle multiutility, in linea all’esito del referendum del 2011. Ma CGIL, CISL e UIL si oppongono
Dopo 34 mesi di operazioni in mare e il soccorso di oltre 30mila naufraghi, la nave affittata da SOS MEDITÈRRANÈE è costretta a ritirarsi. Una scelta “estremamente difficile”, spiega l’organizzazione, dovuta a un clima di “criminalizzazione, delegittimazione e diffamazione” a danno di chi salva vite. Il nodo della bandiera e il diniego contraddittorio della Svizzera. “Torneremo, siamo speranzosi e determinati”
Il recentissimo rapporto Global Carbon Budget lancia l’allarme: nonostante gli impegni internazionali per contenere il riscaldamento globale, quest’anno si chiude con un aumento di oltre il 2% di biossido di carbonio, dopo un periodo di stasi. Le cause: crescita dell’uso del carbone e sostenuto ricorso a petrolio e gas. Il “peso” della Cina e le responsabilità di USA ed Europa
Infrastrutture progettate in maniera “eccessiva e ridondante”, con costi altissimi per nuove stazioni “monumentali” e in alcuni casi la tendenza a sovrastimare la domanda. Uno studio scientifico ha messo a confronto i due “mega-progetti”, tra luci e ombre. Intervista al professor Paolo Beria, uno dei curatori
I micro-Stati insulari si trovano in una situazione paradossale: il loro stile di vita ha un impatto trascurabile sulle emissioni responsabili del climate change. Eppure, non solo ne pagano le conseguenze dirette, ma sono costretti a indebitarsi ulteriormente per ripagarne i danni. La denuncia di Jubilee Debt Campaign in occasione della Cop24
Un “filo rosso” lega le cose che succedono in Paesi diversi di ogni continente. Questa rubrica -a cura della redazione di Altreconomia- non vuole offrire al lettore notizie, ma la capacità di leggere i fatti in una cornice più ampia. Per comprendere le dinamiche economiche, sociali e politiche di quelli che comunemente vanno sotto la voce “Esteri”
L’Onu li definisce “Human rights defenders”: molti di loro hanno pagato il prezzo più caro. Sono più di 3.500 le vittime censite dal 1998 a oggi; 320 i “difensori” uccisi nel corso del 2017. Otto omicidi su dieci sono avvenuti in quattro Paesi: Brasile, Colombia, Messico e Filippine. “Ma già a fine ottobre, il numero dei difensori che hanno perso la vita nel corso del 2018 era superiore rispetto al totale dell’anno precedente”, spiega la ong Front Line Defenders. Ecco le storie di chi resiste ancora
L’età media dei più importanti sbarramenti nel nostro Paese è di 62 anni, e manca un censimento dettagliato di quelli più piccoli, almeno 12mila, sotto l’egida delle Regioni. L’ipotesi “dismissione” pone seri interrogativi. Ecco perché