I fenomeni che nei prossimi anni riguarderanno l’intera Europa hanno un denominatore comune: l’acqua. Ai periodi secchi si alternano piogge intense e violente, a cui bisogna adattarsi per evitare il rischio crescente di inondazioni. In gioco c’è la tutela degli abitanti e l’accesso all’acqua potabile. La situazione europea e i piani di gestione del rischio alluvionale in Italia
Uno studio pubblicato su The Lancet Public Health ha fotografato per la prima volta la situazione del nostro Paese utilizzando i dati del Global Burden of Disease, il più grande report epidemiologico al mondo, che raccoglie e analizza informazioni su centinaia di cause di morte e malattie in quasi 200 Paesi. Il nostro è un esempio di come uno stile di vita sano e un sistema sanitario universalistico possono migliorare le condizioni di vita. Alcuni indicatori suggeriscono prospettive problematiche
All’inizio di quest’anno, in Europa, 101,1 milioni di persone -il 20,2% della popolazione dell’Ue- ha raggiunto i 65 anni. Secondo le previsioni elaborate da Eurostat, da qui al 2050 questa quota crescerà fino al 29%. L’Italia è tra i primi Paesi europei interessati dalla dinamica demografica descritta nel nuovo rapporto “Ageing Europe”
Tra Claviere e Briançon in due anni sono transitate tra le 7 e le 10mila persone. Considerando i valichi nel cuneese e a Nord di Ventimiglia, 30-40mila. Un’“espulsione oscura” seguita e restituita dal giornalista Maurizio Pagliassotti
I cambiamenti climatici stanno già alterando i delicati equilibri annotati da decenni nei quaderni di apicoltori e vignaioli, mettendo a rischio la sicurezza alimentare. Le storie di chi si sta adattando, dal Trentino-Alto Adige alle Marche
Il progetto di economia collaborativa “Abbasso Impatto” del quartiere di San Salvario, coordinato dalla bottega “Verdessenza”, unisce esercizi pubblici per ridurne l’impronta e coordinare acquisti di beni e servizi sostenibili
Voluto dall’Associazione nazionale ex deportati, e curato tra gli altri dallo scrittore Primo Levi, il padiglione dopo quarant’anni è stato restaurato e ricollocato a Firenze. È un monito per l’Italia attraversata da pulsioni estreme
Gli attivisti ambientali di Durban si oppongono ai piani di sviluppo della ricerca di gas e petrolio del colosso petrolifero in due siti in alto mare al largo di Richards Bay e Port Sheptsone. Denunciano una natura obsoleta del modello utilizzato nella valutazione di impatto ambientale sulla linea di costa del KwaZulu Natal. Lo spettro del disastro della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico nel 2010
Il colosso ha deciso di non finanziare progetti di centrali e miniere di carbone. “La sfida posta ai vertici della banca è stata in buona parte vinta, la finanza è sempre più sotto pressione per l’urgenza climatica”, spiega Antonio Tricarico di Re:Common. Ora è tempo di abbandonare i “baroni” del carbone dell’Est Europa. Dopo Generali e Unicredit, è giunto il turno di Intesa Sanpaolo di rivedere i suoi criteri di finanziamento
Le istituzioni pubbliche e politiche italiane negli ultimi quarant’anni sono state incapaci di comprendere la realtà migratoria e hanno gestito il fenomeno in maniera irrazionale, producendo effetti devastanti nella società, in particolare sulle persone straniere. Secondo l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione è tempo di una “urgente” e “netta” discontinuità. Dalla Libia ai decreti sicurezza, dall’approccio hotspot all’accoglienza negata
In occasione della convocazione a Roma del Comitato interministeriale per la Salvaguardia di Venezia e della Laguna lo scorso 26 novembre, diverse realtà impegnate nella tutela della città hanno inviato una lettera all’esecutivo per chiedere ascolto, un cambio di rotta e l’impegno a voler affrontare i problemi di fondo e i danni della grande opera. “Le dighe mobili sono un progetto nato vecchio, intrinsecamente fragile per la sua complessità e la sua rigidità”
Gli autisti della piattaforma online rendono più congestionate le città in cui operano e il servizio di taxi privato comporta inquinamento e traffico. E la presenza delle loro auto, in larga parte veicoli diesel, è anche un problema ambientale. Il rapporto di Transport&Environment e la campagna #TrueCostOfUber puntano a far comprendere a cittadini e agli amministratori come e perché Uber debba “ripulirsi”