Il male minore
Aprile 2025
Nei tre mesi successivi alla chiusura della struttura, cioè dal 21 giugno al 20 settembre 2024, le organizzazioni sul campo hanno incontrato nella zona della stazione centrale 5.054 persone, il 43% delle quali sono vulnerabili. Dallo sgombero dell’edificio in rovina chi è in transito si vede costretto a passare la notte all’aperto, mentre ricominciano ad allungarsi i tempi di attesa anche per chi ha già chiesto asilo
Il giornalista Mike Elk è fondatore di Payday Report, portale di informazione online dedicato al mondo del lavoro negli Usa e, soprattutto, alle lotte che lo attraversano. Monitora gli scioperi nei 46 Stati e tiene il punto delle trattative in corso con le aziende (Stellantis inclusa) e le istituzioni. Il suo è un osservatorio privilegiato per capire che aria tira in vista del 5 novembre. Con il disastro palestinese sullo sfondo
Ritorno sul confine militarizzato tre anni dopo la “crisi” che portò a violente e illegali procedure di pushback sommari ed espulsioni collettive da parte dell’allora governo di estrema destra di Varsavia. Anche l’attuale esecutivo “liberal-democratico” si muove nello stesso solco, denuncia il network Grupa Granica così come il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa
Il più naturale dei grandi fiumi alpini è minacciato da interventi antropici, come casse di espansione e sbarramenti trasversali nell’alveo, che non solo non metteranno in sicurezza dalle alluvioni ma ne altereranno la dinamica naturale, con gravi conseguenze a monte e a valle. Un appello promosso da centinaia di scienziati e ricercatori internazionali chiede alle istituzioni di fermarsi
Sono oltre 690mila le donne e ragazze con le mestruazioni nella Striscia di Gaza con un accesso limitato ai prodotti per l’igiene. Molte sono costrette a improvvisare alternative, come usare pezzi di tende, e sono esposte al rischio di infezioni e complicazioni. Con i fondi raccolti dalla campagna si partirà proprio dalla distribuzione di kit igienici e da sportelli di supporto e ascolto
Il presidente-autocrate stringe ulteriormente la morsa su libertà politiche, civili e di espressione, intensificando gli attacchi contro le persone in transito, deportate anche nel deserto. A pochi giorni dalle elezioni del 6 ottobre un gruppo di famigliari di oppositori incarcerati ha trasmesso una nuova comunicazione alla Corte penale internazionale. Ma l’Ue e l’Italia continuano a legittimare e a finanziare il regime
Nato 16 anni fa dall’idea visionaria di un produttore di arance, il consorzio (“Pollaio”) riunisce 51 soci e altrettanti fornitori, coinvolgendo anche la Calabria. Per costruire un senso di comunità tra i consumatori e gli attori della filiera
Gli allevamenti come il Satiro dei fratelli Brighi a Novafeltria (RN) sono fondati sul benessere animale e allo stesso tempo preservano il paesaggio montano. I pastori che li gestiscono sono riconosciuti come Custodi delle terre alte
Jade Sasser, professoressa di Studi di genere all’Università della California di Riverside, ha analizzato le domande che i giovani si pongono riguardo alla genitorialità e la relazione tra ansia climatica, emarginazione e natalità
Un’inchiesta di Politico rivela che la multinazionale sarebbe stata a conoscenza di atrocità che potrebbero configurarsi come crimini di guerra compiute dall’esercito del Paese nell’estate 2021 proprio sul perimetro del suo impianto Mozambique Lng. Un progetto che vede il coinvolgimento italiano. ReCommon chiede chiarezza e richiama anche Eni: “È giunto il momento di interrompere la corsa al gas mozambicano”
La distruzione della Striscia ha generato almeno 42 milioni di tonnellate di detriti: tra bombe e restrizioni israeliane ci vorrebbero 15 anni per spostarli. Una missione improba che impone un vero piano di cooperazione internazionale, senza blocchi, spiega Jamal Dabeek, direttore del dipartimento di Pianificazione urbana e gestione delle crisi e delle catastrofi all’Università di Nablus, in Cisgiordania
I violenti attacchi israeliani che continuano a sconvolgere il Paese aumentano i timori di un conflitto regionale. Dopo le esplosioni a distanza di migliaia di dispositivi informatici, il 23 settembre l’esercito di Tel Aviv ha bombardato il Sud, causando almeno 500 morti. “La situazione è tragica e la possibilità di una guerra su vasta scala significherebbe la fine del Libano”, spiega Ronnie Chatah, analista politico libanese