Cultura e scienza / I nostri libri
Alla scoperta dei boschi italiani, preziosi e ricchi di biodiversità
Per Alessandro Cerofolini quello del nostro Paese è il patrimonio forestale più bello d’Europa. La sua guida “Le meraviglie dei boschi italiani” ci aiuta ad andare alla scoperta di questo “organismo che respira” dal Nord al Sud della penisola
Pubblichiamo un estratto della prefazione al libro “Le meraviglie dei boschi italiani. Guida sentimentale al patrimonio forestale più bello d’Europa” di Alessandro Cerofolini in uscita a marzo per Altreconomia. Prefazione firmata da Daniele Zovi, scrittore e divulgatore, esperto di foreste e di animali selvatici, decano del Corpo forestale dello Stato sciolto nel 2016.
Un forestale spagnolo, mentre si parlava di come il paesaggio fosse in continuo cambiamento e comunque un’entità difficile da definire, mi diceva che nel Medioevo una scimmia poteva partire da Gibilterra e arrivare sui Pirenei senza scendere dagli alberi. Io, per non essere da meno, ho raccontato che in quell’epoca chi partiva in carrozza da Roma avrebbe potuto raggiungere Parigi sempre all’ombra di grandi querce. Che ne è stato di tutti quegli alberi? Di tutti quei boschi? Molti alberi sono stati tagliati, molti boschi non ci sono più, ma altri sono nati e continuano a nascere. È come se la foresta caparbiamente volesse ribadire la sua intima natura, la sua qualità unica e poco percepita: l’eternità. Certo in molti luoghi è sparita, sostituita da città, strade, fabbriche, ma che succederà tra mille o diecimila anni? Non conosciamo il futuro ma vediamo che il bosco è tornato ogni volta che i ghiacciai si sono ritirati o le acque si sono abbassate o l’uomo ha abbandonato qualche superficie coltivata o costruita.
In Italia, uno dei Paesi più industrializzati e densamente abitati del mondo, c’è tanto bosco e forse gli italiani non lo sanno. La foresta è un super organismo capace di tornare a nuova vita, una vita fatta di piante di molte specie, di molte età, di molte dimensioni, ma anche di animali grandi e piccoli che abbiamo solo in parte imparato a chiamare per nome. Questo pensiero si conferma ogni volta che si trascorre un po’ di tempo in qualche bosco italiano. Sì, ma di quale bosco parliamo? Cerofolini ci dice che abbiamo solo l’imbarazzo della scelta, perché da Nord a Sud, da Est a Ovest ogni foresta che visitiamo, quei popolamenti vegetali che coprono versanti scoscesi o dolci avvallamenti, quel mare verde di cui non si vede la fine, è là da centinaia di migliaia di anni e ancora sta tentando di dirci qualcosa.
[…] Ma Cerofolini nel suo “Le meraviglie dei boschi italiani” ci ricorda che anche i boschi a pochi passi da Roma sono pieni di sorprese perché ricchi di biodiversità. Mi pare un buon insegnamento che indica come guardare, ascoltare e avere cura del bosco. Adesso lo sappiamo, la foresta è un tutto vivente È un organismo che possiamo sentire respirare, svegliarsi, vivere. […] Questa visione della foresta è nuova ed è sostenuta dalle recenti acquisizioni della ricerca scientifica. Il popolamento forestale, che da secoli è stato pensato come il luogo della produzione di legna e legname, ora viene percepito come una comunità complessa, dove alberi, arbusti, erbe, muschi, licheni e animali grandi e piccoli intessono relazioni continue.
[…] Il libro “Le meraviglie dei boschi italiani” ci dà la misura di questo enorme patrimonio, che grazie ai ripetuti inventari nazionali abbiamo capito essere in netto aumento, ne individua i caratteri, ne calcola le superfici e i metri cubi, ma anche i benefici all’ambiente e all’uomo e chiama per nome i boschi più belli di ogni Regione. Così facendo Alessandro Cerofolini ci spinge a visitarli, a riflettere davanti a un patriarca vegetale, uno di quegli alberi monumentali che lui, da forestale, ha contribuito e contribuisce a salvare, ci invita a perderci in un bosco primordiale.
“Le meraviglie dei boschi italiani”, di Alessandro Cerofolini, 208 pagine, 16 euro. In vendita in libreria, nelle botteghe del commercio equo e su altreconomia.it
Sono davvero “soldi per niente”
La finanza gira sempre più attorno a se stessa, e i soldi non arrivano all’economia reale. A 15 anni dalla Grande crisi finanziaria del 2008 tutto è cambiato perché poco o nulla cambiasse: Too big to fail, troppo grandi per fallire hanno detto. E mentre abbiamo smesso di occuparcene -distratti da innovazioni e disintermediazioni di app e giganti della tecnologia, affascinati dalle promesse (mancate) dell’economia della condivisione- la finanza continua a occuparsi di noi.
“Soldi per niente. Guida civica alla finanza per comprendere, discutere, scegliere” di Alessandro Messina e Dario Carrera, in uscita a marzo per Altreconomia, è un libro che raccoglie nove temi per leggere la finanza con spirito critico attraverso l’analisi di dati, strumenti ed eventi che devono essere condivisi e diffusi. Un manuale di educazione finanziaria per capirne le basi -dalla banca alle criptovalute- per poterne discutere. Alessandro Messina si occupa da 25 anni di finanza sostenibile, ambito in cui ha maturato vasta esperienza professionale. Ha lavorato per l’ABI, per la Federazione italiana delle banche di credito cooperativo ed è stato direttore generale di Banca Etica. Autore di numerosi scritti sul management e la finanza per il Terzo settore, insegna economia non profit all’Università di Tor Vergata.
Dario Carrera ha contribuito alla fondazione degli Impact Hub di Milano e Roma. Ha partecipato, come consigliere per il ministro con delega all’Innovazione, alla proposta normativa sul crowdfunding in Italia. Insegna Startup e innovazione all’Università degli Studi Link, ed è ricercatore in Social innovation e impact economy. “Soldi per niente” è un libro per chi non ha una formazione economica, ma vuole capirne di più e per chi cerca un aggiornamento su temi economici-finanziari che già conosce. Utile anche per studenti e insegnanti di scuola secondaria.
Esperti ed esperte dialogano con gli autori su alcuni temi fondamentali: finanza globale, stato delle banche in Italia, accesso al credito ed esclusione finanziaria, criptovalute, crowdfunding e microcredito. Gli ospiti, o meglio i featuring del libro, sono Valentina Zadra (avvocata esperta di mercati finanziari), Concetta Brescia Morra (diritto delle banche), Salvatore Vescina (politiche pubbliche per le imprese), Giampietro Pizzo (microfinanza), Filippo Addarii (partnership pubblico-privato), Angelo Rindone (fondatore di Produzioni dal basso), Mariano Carozzi (criptovalute), Simone Suriano (digital transformation) e Pietro Negri (già presidente del Forum per la Finanza Sostenibile).
“Soldi per niente.” di Alessandro Messina e Dario Carrera, 160 pagine, 15 euro. In vendita in libreria, nelle botteghe del commercio equo e su altreconomia.it
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