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Interni / Reportage

A Milano il movimento per la casa si organizza e scende in piazza

La manifestazione organizzata il 17 dicembre scorso dagli attivisti di “Chiediamo casa” davanti all’ex scalo ferroviario di Porta Romana - Stefano Zoja

Associazioni per il diritto all’abitare, sindacati degli inquilini e comitati di quartiere si sono riuniti nella campagna “Chiediamo casa” per creare una massa critica e fare pressione sulle istituzioni per generare un cambiamento

Tratto da Altreconomia 267 — Febbraio 2024

Milano, ultima domenica prima di Natale. In cinque luoghi simbolici va in scena la prima uscita pubblica di “Chiediamo casa”, nascente movimento che vuole sovvertire le regole del gioco immobiliare in una città divenuta per tanti la capitale della precarietà abitativa.

La protesta diffusa comincia in periferia: partendo da Certosa, quartiere nel Nord-Ovest cittadino, un’ordinaria storia di sfratto -una delle cinquanta che accadono ogni settimana- viene raccontata “in diretta” sotto due stabili comunali in svendita. Nel quadrante Nord-Est, in via Porpora un picchetto di attivisti testimonia lo sfacelo delle case popolari della Regione. Poco lontano, in piazzale Loreto, pezzo pregiato della futura rigenerazione urbana, una cinquantina di manifestanti denuncia il rischio di espulsione dei cittadini più fragili.

A Isola, quartiere-simbolo della gentrificazione cittadina, un gruppo di giovani protesta contro Airbnb e la diffusione incontrollata degli affitti brevi. Vicino all’ex scalo

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