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Altre Economie / Recensioni

La manutenzione dei conti di casa e del Pianeta si fa a mano

Illustrazioni di Francesco Poroli

Esce “Il Quaderno dei conti di casa”, il “kakebo” di Altreconomia: uno strumento dove si tiene il conto delle spese, ma anche dei comportamenti virtuosi. Un esercizio per il benessere quotidiano, che coniuga risparmio e cura del futuro

Tratto da Altreconomia 197 — Ottobre 2017

La matita ce l’avete, la gomma pure. Mettetevi comodi, abbassate le luci, versatevi un bicchiere di vino biologico e aprite il vostro “Quaderno dei conti di casa”. Oggi è il giorno fatidico: scoprirete se anche questo mese siete riusciti a risparmiare quanto avevate auspicato nella casella ad hoc della prima pagina: settembre è un mese cruciale, un vero e proprio Capodanno per il lavoro, la scuola e le abitudini di tutti i giorni.

Bene, scontrini alla mano, i conti sembrano tornare; avete sforato solo il budget per le uscite serali, ma -si sa- il racconto delle vacanze esige il suo tributo. Invece potete andare fieri del fatto che avete fatto tempestivamente per tutta la famiglia l’abbonamento ai mezzi pubblici e l’avete incrociato con il bike sharing. E questo significa una cosa importante: potete rottamare la vostra vecchia auto euro 3. Il conto corrente, il traffico e l’aria della vostra città ringraziano sentitamente.

Pian piano ogni casella del “consuntivo” viene riempita, anche quelle che non riguardano l’arido denaro: così non ci dimentichiamo del ristorante vegetariano la cui ratatouille ci ha deliziato e del film che ci ha fatto sganasciare. Il rito per oggi è finito: chiudiamo il “Quaderno”, spegniamo la luce -a led naturalmente, come suggerito dalle pagine settimanali- e ascoltiamo gli ultimi rantoli della lavastoviglie, pieno carico, classe A+++, detersivo autoprodotto.

In principio fu il “kakebo”, ovvero il libro dei conti di casa giapponese: un’agenda che serve a tenere in ordine e sotto controllo -in modo spartano ma efficace- la propria contabilità personale o familiare. Ora arriva “Il quaderno dei conti di casa” curato da Altreconomia. Il suo spirito è del tutto differente: non è infatti concepito solo come un “libro-mastro” dove inserire nella giusta casella le proprie entrate e le proprie spese e dove annotare infine i sudati risparmi, ma anche come un viatico per il passaggio da un consumo “convenzionale” a un consumo “critico”, con prodotti e servizi ecologici e solidali.

Ma andiamo con ordine e partiamo dalle basi: nella nostra epoca sempre più “virtuale” e immateriale -dove un numero sempre maggiore di acquisti si fa con strumenti tecnologici- è sempre più facile perdere il controllo delle proprie spese. E non parliamo solo del flusso entrate-uscite, ma anche della qualità delle merci e del loro significato, pratico ed etico. “Il quaderno dei conti di casa” è un semaforo che costringe a fermarsi un attimo e a riflettere sulla quantità e sulla qualità dei propri acquisti e sui nostri stili di vita.

Le pagine settimanali sono il cuore del nostro “kakebo”. Sono infatti dedicate alla tenuta e alla verifica delle spese quotidiane, ovvero quelle suscettibili dei cambiamenti più immediati e che possiamo (e dobbiamo) tenere sotto controllo. Nella tabella principale si appuntano le spese, divise per categorie. A sinistra, una check list per impegni e scadenze e tre suggerimenti minimi di ecologia pratica. A destra, uno spazio articolato per disegnare, prendere appunti e verificare i nostri comportamenti in tema di cibo, relazioni, mobilità e informazione
Le pagine settimanali sono il cuore del nostro “kakebo”. Sono infatti dedicate alla tenuta e alla verifica delle spese quotidiane, ovvero quelle suscettibili dei cambiamenti più immediati e che possiamo (e dobbiamo) tenere sotto controllo. Nella tabella principale si appuntano le spese, divise per categorie. A sinistra, una check list per impegni e scadenze e tre suggerimenti minimi di ecologia pratica. A destra, uno spazio articolato per disegnare, prendere appunti e verificare i nostri comportamenti in tema di cibo, relazioni, mobilità e informazione

Non è finita. Il “Quaderno” propone infatti a tutti gli amanuensi di ritorno quello che nessuna tabella Excel può fornire: ovvero una “visione” del mondo. Le pagine di apertura del mese ospitano infatti 12 “prolusioni” di prestigiosi esperti sui temi del consumo quotidiano, mentre le pagine settimanali e di “consuntivo” offrono oltre 200 consigli sul bello e sul buono delle piccole scelte che aiutano a scardinare l’impianto consumistico a cui siamo assuefatti. Una medicina naturale che -attenzione- può provocare effetti collaterali come senso di indipendenza dal marketing, vertigini da nuove relazioni, stupore per la salute psicofisica e (sorpresa!) un risparmio reale sul conto corrente.

Il quaderno dei conti di casa” -cosa non meno importante- è anche un oggetto di “piacere”: bello e materico, con una grafica accogliente e calda e le immagini dell’illustratore Francesco Poroli. Nelle sue pagine possiamo ritrovare il piacere di scrivere a mano, come in un esercizio “zen”, una once a day habit -da coltivare da soli o insieme ai propri cari- che diventa un momento di “autodisciplina”, un rituale che non solo aiuta a mettere ordine nei conti ma anche a prendere consapevolezza, concedersi il tempo e -per così dire- il respiro per riflettere sulla gestione dei nostri soldi. Una riflessione che può diventare vitale quando si parla di temi come il sovraindebitamento e lo scriteriato credito al consumo, che hanno messo in difficoltà tante famiglie, o dei prodotti finanziari spazzatura, come i derivati, responsabili di milioni di crisi, personali e globali. Ma che non è meno importante quando stimola il dibattito sull’agricoltura senza veleni e sulla distribuzione delle merci, per passare -in un paio di pagine- dalla spesa in una catena di centri commerciali a quella in un Gruppo d’acquisto solidale; o per pagare la bolletta della luce a una cooperativa che fornisce energia solo da fonti rinnovabili invece che a una grande compagnia che non ha ancora abbandonato le fonti fossili.

IN DETTAGLIO
È ARRIVATO IL KAKEBO DI ALTRECONOMIA

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Leggere le istruzioni (ma non agitare) prima dell’uso: compilare il vostro “Quaderno” è molto semplice. Ogni mese si apre con una doppia pagina dove si annotano le entrate e le uscite “fisse” – stipendio, affitto e così via – e il nostro obiettivo di risparmio. Seguono le pagine settimanali (vedi sotto) dove possiamo dettagliare le spese quotidiane, divise nelle quattro categorie qui a fianco. Nelle pagine di consuntivo, a fine mese, basta poi riportare e sommare i totali delle spese per scoprire se abbiamo rispettato il budget o “sforato” e se alcune voci di spesa critiche meritano una riflessione. In ogni pagina c’è infine la possibilità di annotare i nostri progressi nel contenere gli sprechi e consumare meglio. Il “Quaderno” non ha date precompilate e non scade: si può iniziare a usarlo in qualsiasi momento dell’anno. “Il quaderno dei conti di casa”, 192 pagine, 13,90 euro, Altreconomia edizioni. In libreria e on line da ottobre.

GLI INTERVENTI
CONSIGLI PER TUTTE LE STAGIONI

Nelle pagine di apertura di ciascuno dei 12 mesi troverete altrettanti brevi scritti curati da alcuni dei maggiori esponenti delle “economie solidali”: veri esperti del tema molti dei quali interpretano un ruolo importante in organizzazioni che da anni si battono per promuovere un’economia più equa, la sobrietà nei consumi, soluzioni eco-sostenibili nella vita quotidiana. Ecco chi sono e che cosa raccontano: Maurizio Davolio, AITR Associazione italiana turismo responsabile (viaggi e turismo responsabile); Andrea Baranes, Banca Etica (finanza e denaro per il bene comune); la Campagna Bilanci di Giustizia (risparmio etico quotidiano); Marco Grassi, Società di mutuo soccorso Cesare Pozzo (salute alla portata di tutti e mutualità); Gianluca Ruggieri, Cooperativa ènostra (energia collettiva e cooperativa); Deborah Lucchetti, Cooperativa FAIR (abiti puliti dalla testa ai piedi); Giulietta Pagliaccio, FIAB Federazione italiana amici della bicicletta (mobilità ciclabile profonda); FAI Fondo ambiente italiano (cultura del bello e del buono); Stefano Ciafani, Legambiente (rispetto dell’ambiente e stili di vita); Giuseppe Ungherese, Greenpeace (tecnologia seostenibile); Lorenzo Berlendis, Slow Food Italia (cibo lento, locale e giusto).

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