La vicenda della moratoria della Regione Sardegna all’installazione di impianti rinnovabili, e il dibattito ospitato da Altreconomia sul tema della transizione energetica e delle cautele con cui procedere per attuarla, ha mostrato come una parte del mondo politico e ambientalista non abbia ancora capito di che cosa parliamo quando parliamo di crisi climatica. Dalle dichiarazioni e da alcuni scritti (ad esempio quelli dell’amico Paolo Pileri) emerge come ci sia la comprensione dell’esistenza del problema climatico, ma non della sua particolarità, del perché sia così diverso da altri problemi ambientali con cui abbiamo a che fare.
Il cambiamento climatico viene visto come un importante problema di cui è doveroso occuparsi, alla stregua di tanti altri problemi ambientali: inquinamento dell’aria e delle acque, perdita di biodiversità, cementificazione, protezione del paesaggio. Il punto è che nel caso della crisi climatica c’è un qualcosa in più, che sembra ancora sfuggire. Non è il fat
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