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La strada verso il salario minimo

© Henry Co - Unsplash

Solo dieci anni fa non se ne parlava, oggi l’Europa ci obbliga ad affrontare il tema. Le difficoltà di applicazione causate dalla normativa interna non giustificano l’inerzia. La rubrica a cura dell’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (OCIS)

Tratto da Altreconomia 273 — Settembre 2024

Il salario minimo legale -tema inesistente in Italia solo dieci anni fa- è diventato centrale nello scontro politico. Rapido, semplice, trasparente, facile da applicare e controllare rispetto ai complessi minimi contrattuali. Migliorerebbe soprattutto le paghe di donne e stranieri, le categorie più esposte allo sfruttamento (salvo che l’attuale Ddl proposto dalle opposizioni escluda dal salario minimo proprio il lavoro domestico).

In altri Paesi il salario minimo non ha spiazzato né danneggiato la contrattazione (anche se neppure l’ha aiutata). Il 70% della popolazione italiana si dichiara ora a favore del salario minimo. Il problema però è che ogni Paese ha istituzioni diverse e quelle italiane sono uniche: gli effetti di un elemento nuovo come il salario minimo variano molto a seconda del contesto nazionale.

L’Italia ha una struttura salariale particolare, con tabelle dai tanti livelli di cui il più basso è usato poco, con voci aggiuntive come tredicesima e indennità varie. Non

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