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Economia / Opinioni

Il ritorno della questione salariale

© Towfiqu Barbhuiya, Unplash

In Italia gli stipendi e la produttività sono rimasti stagnanti negli ultimi trent’anni. Un circolo vizioso da cui uscire anche grazie a una ricerca di qualità e un dibattito meno polarizzato. La rubrica a cura dell’Osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale (OCIS)

Tratto da Altreconomia 271 — Giugno 2024

C’è voluto il ritorno impetuoso dell’inflazione nel 2022 per risvegliare la politica e l’accademia da quasi tre decenni di torpore, in cui sul tema del lavoro le questioni “qualitative” (organizzazione, flessibilità, partecipazione, identità, etc.) sembravano aver soppiantato, anziché rimodellato, la vecchia questione salariale, il “bread and butter” delle relazioni sindacali. Si torna quindi ora alle basi, accorgendosi però che una generazione di politici, commentatori e funzionari di salari sa ormai pochissimo, intende “scala mobile” in senso letterale e non distingue le voci salariali nelle buste paga.

In un dibattito spesso polarizzato su posizioni unilaterali e poco difendibili tra chi pensa che il salario sia una variabile indipendente e chi pensa che lo sia la produttività, la ricerca seria mostra che le due siano interrelate e co-costitutive: il compito della ricerca è capire come questo avvenga e con quali possibilità di intervento (se ne è discusso molto in una vivace gior

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