Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Interni / Opinioni

L’autonomia differenziata fa male alle scuole dei piccoli Comuni

Il Comune diffuso di Faggeto Lario © SARI823 - Opera propria, CC BY-SA 4.0 via wikimedia commons

La tagliola degli indicatori di prestazione delle Regioni lederà i poli più fragili, che sono decisivi per frenare lo spopolamento. La rubrica di Paolo Pileri

Tratto da Altreconomia 273 — Settembre 2024

Inutile fingere: la legge sull’autonomia differenziata (86/2024) fa paura. Una sciabolata che mozza il capo ai più fragili. Che ne sarà, ad esempio, delle scuole primarie nei piccoli Comuni? Le norme generali sull’istruzione e l’istruzione stessa saranno di competenza regionale (articoli 3 e 4). Ad oggi sono circa 1.200 le scuole che rischiano la chiusura, condannando a morte certa i piccoli Comuni.

Forse l’autonomia differenziata le salverà? Non credo. Credo che sulle scuole penderà la ghigliottina degli indicatori di prestazione con i quali le Regioni dovranno garantire le “condizioni di appropriatezza e di efficienza nell’utilizzo delle risorse, nonché [di] congruità tra le prestazioni da erogare e le risorse messe a disposizione” (art. 3). Il dado è tratto. In frasi del genere, chi comanda sono solo i soldi e non la cura per le persone più fragili come i bambini e le giovani famiglie nei piccoli paesi.

Non ci vuole molto a capire che se hai la colpa di nascere o di abitare in

Per accedere a questo contenuto abbonati o acquista la rivista in digitale

Hai già acquistato la rivista o sei abbonata/o? Accedi per usufruire dei contenuti.

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.


© 2024 Altra Economia soc. coop. impresa sociale Tutti i diritti riservati