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LA MARCIA DI MILANO…

LA MARCIA DI MILANO La sfilata milanese sul tema della sicurezza, promossa dal sindaco Letizia Moratti, è un plastico esempio di populismo autoritario. La massima autorità cittadina invita la popolazione a manifestare con un corteo per rivendicare più sicurezza: il…

LA MARCIA DI MILANO

La sfilata milanese sul tema della sicurezza, promossa dal sindaco Letizia Moratti, è un plastico esempio di populismo autoritario. La massima autorità cittadina invita la popolazione a manifestare con un corteo per rivendicare più sicurezza: il messaggio è principalmente rivolto al governo che lesinerebbe risorse per quella che è indicata come la soluzione del problema criminalità: più poliziotti per le strade. Letizia Moratti ha condito questa suo scivolamento verso il populismo autoritario con un supposto ostracismo del geoverno di centrosinistra verso la ex capitale morale del paese da lungo tempo governata dalla destra. In verità ha compiuto una disinvolta operazione di ricerca del consenso, impegnandosi sul "mercato della sicurezza", inesauribile fonte di voti.

Da molti anni il ceto politico fa leva sulla paura vissuta dai cittadini delle metropoli (ma ormai anche nei piccoli centri) di fronte ai nuovi fenomeni di immigrazione, inurbamento, micro e macro criminalità: fenomeni non necessariamente connessi fra loro, ma spesso perecpiti (e fatti percepire) come un’unica cosa. In genere i politici (e la Moratti è fra questi, viste le statistiche riguardanti la sua città) fingono di non sapere che i dati sulla criminalità e la cosiddetta invasione degli imigrati non giustificano gli allarmi diffusi. Preferiscono cavalcare il senso d’insicurezza che attanaglia la società occidentale e assecondare la facile accusa rivolta agli immigrati d’essere la causa di queste ansie. Perciò al corteo indetto dalla più che benestante sindaco Moratti, donna sicuramente ammodo e benpensante, non disturba affatto la presenza di uno striscione razzista della Lega Nord, partito cui si deve lo ‘sdoganamento politico’ del razzismo stesso.

L’intervento di Berlusconi – l’ex premier ha detto che "uno stato che non garantisce la sicurezza dei propri cittadini è illegittimo" – ha chiuso il cerchio, mostrando in tutto il suo crudo estremismo il violento populismo autoritario cavalcato dal sindaco di Milano. L’allusione di Berlusconi è grave e clamorosa quanto sottovalutata: la legittimità, fa intuire il capo della destra italiana, è di chi garantisce la sicurezza coi metodi propri delle forze militari e di polizia: più agenti pe rle strade, più controlli, meno libertà civili. E’ un concetto di sicurezza che si colloca in una visione fortemente autoritaria, sostanzialmente anti democratica. E’, purtroppo, una visione che sta guadagnando consenso nelle società occidentali. Gli Stati Uniti di Bush insegnano. Non sottovalutiamo la marcia di Milano della signora Moratti.

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