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Diritti

Xenofobia in prima pagina

Da molti, moltissimi anni non si assisteva in Italia a una così vasta e acuta ondata xenofoba. Da giorni e giorni, con toni sempre più drammatici, non si parla che dell’emergenza criminalità romena. Si è arrivati a decidere in consiglio dei…

Da molti, moltissimi anni non si assisteva in Italia a una così vasta e acuta ondata xenofoba. Da giorni e giorni, con toni sempre più drammatici, non si parla che dell’emergenza criminalità romena. Si è arrivati a decidere in consiglio dei ministri misure speciali, poi addirittura introdotte nell’ordinamento sotto forma di decreto legge, rivolte proprio agli appartanenti a questa nazionalità. Basta leggersi il documento dei ministri degli Interni e della Giustizia, nel quale si spiegano i contenuti del ‘pacchetto sicurezza’, per rendersi conto del sottofondo razzista e autoritario di questo provvedimento. Con un tono sconcertante, e un linguaggio da stazione di polizia, si descrive il ‘problema’ dei romeni, con goffe distinzioni fra i romeni che vengono per delinquere e quelli che “si comportano più che bene”.
Ministri e leader politici si affannano in queste ore ad invocare espulsioni contro i “romeni pericolosi”, le forze di polizia hanno già stilato liste di proscrizione con migliaia di nomi, scelti chissà come: tutte persone che non hanno compiuto reati, che non possono replicare al provvedimento che li colpirà, che dunque hanno diritto. Ma che cos’è successo alla cultura democratica? Com’è possibile che un ministro dell’Interno come Giuliano Amato, o un leader come Walter Veltroni parlino in termini così apertamente xenofobi? Usano lo stesso linguaggio del leghismo. I provvedimenti del governo, le espulsioni in massa di cittadini europei giudicati “pericolosi” dalle forze dell’ordine, non hanno assolutamente precedenti.

Il risultato, sul piano politico, è che l’opposizione, scavalcata a destra, si trova costretta ad alzare la posta, e così arriva l’accusa al governo e al centrosinistra di essere stata troppo lassista in passato, di avere cioè permesso l’ingresso nel paese non solo ai romeni, ma agli stranieri in genere. Siamo al razzismo gridato al telegiornale della sera, messo nero su bianco negli editoriali dei principali giornali.

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