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VOLTI COPERTI BRUTTI E TRISTI…

VOLTI COPERTI BRUTTI E TRISTI Diciamolo subito, a caldo, prima ancora che comincino le polemiche e i commenti. Certe immagini diffuse stamattina, con gruppi di ‘disobbedienti’ impegnati nei blocchi stradali e nei cortei a volto coperto, con giubbini in perfetto…

VOLTI COPERTI BRUTTI E TRISTI

Diciamolo subito, a caldo, prima ancora che comincino le polemiche e i commenti. Certe immagini diffuse stamattina, con gruppi di ‘disobbedienti’ impegnati nei blocchi stradali e nei cortei a volto coperto, con giubbini in perfetto stile black bloc genovese, avremmo preferito non vederle. C’è uno scatto, in particolare, che la dice lunga sulla deriva probabilmente in corso fra le ex tute bianche: si vede Luca Casarini al megafono, vestito da persona qualunque, con un giubbotto di jeans, ma attorno a lui, alla testa del corteo ‘disobbediente’, ci sono numerosi ragazzi vestiti di nero e a volto coperto. E’ un’immagine sinistra e triste, che non trasmette nulla della vitalità che in altri momenti – ormai remoti e pressoché cancellati – i disobbedienti avevano saputo esprimere. Oggi ci tocca vedere gli inventori del travestimento con le tute bianche (un’idea con un sottile e preciso messaggio politico), vestiti banalmente di nero, nascosti dietro i passamontagna mentre lanciano razzi e petardi: una brutta immagine, un brutto messaggio, che tradisce un’evidente volontà di allontanare le persone comuni.

Forse è tempo che i ‘disobbedienti’, se hanno ancora voglia di misurarsi con le cose di questo mondo ed entrare in contatto anche con chi non fa parte del loro mondo, riflettano a fondo sul modo che hanno scelto – almeno alcuni di loro, ma a quanto pare autorevolmente avallati – per presentarsi in piazza.  

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