Altre Economie / Attualità
Viaggio alla scoperta dei produttori equosolidali
Nella pandemia si sono reinventati trasformando le difficoltà in nuove opportunità. Dalla Palestina all’Iran, le loro storie. La rubrica a cura di Equo Garantito
“Cambiando prospettive cerco di capire il verso giusto, il giusto slancio per ripartire. Questa partenza è la mia fortuna. Un orizzonte che si avvicina”. Di certo Fabi, Silvestri e Gazzè, sette anni fa, non immaginavano quanto sarebbero diventate attuali oggi queste parole, quanto abbiamo dovuto cambiare forzatamente prospettive e quanto sia forte la nostra voglia di ripartire. Viaggiare, per noi che ci occupiamo di commercio equo e solidale, è sinonimo speciale di incontro, scambio, racconti, sogni e progetti da condividere. E allora, in attesa di farlo presto di nuovo e davvero, abbiamo scelto di fare un rapido “viaggio” da e con alcuni produttori legati ai nostri soci “importatori”, attraversando questi 20 mesi così particolari.
Con le amiche produttrici di Aowa in Palestina il rapporto va avanti da molti anni e da sempre sappiamo quanto è complicato vedersi. Abbiamo ammirato la loro capacità di reinventarsi con gli orti familiari, per non disperdere e mettere a frutto le risorse di un progetto durante la pandemia coinvolgendo sempre più donne che rischiavano di essere ancora più isolate. E ora le prime foto dei nuovi saponi prodotti e del nuovo packaging ci avvicinano sempre di più.
In Senegal, col progetto Lab Dakar, le ragazze della cooperativa Gis Gis hanno proseguito a inventare trame e disegni. Sono stati mesi strani perché diventava complesso spiegare senza vedersi di persona come fare un certo articolo o una certa cucitura e quali materiali utilizzare, ma si è colta l’opportunità della tecnologia per incrementare i rapporti e soddisfare ogni bisogno.
Papital, in Iran. Gioielli unici e irripetibili da una terra con cui, per le sanzioni cui è soggetta, è complicata ogni minima cosa, a partire dal pagamento dei prodotti che realizzano. Primo ordine di prova, l’idea di una visita a Pasqua 2020, la pandemia. E diventano perciò ancora più preziosi i loro contatti e riferimenti, spesso esuli e specie in Germania. In attesa di poterle incontrare, ogni nuova creazione nata dalla fantasia delle designer mista alla creatività e arte dei giovani artisti ci racconta il loro esserci.
Da Poopoopaper, in Thailandia, sono arrivati prodotti realizzati attraverso una sapiente miscelatura della cacca degli erbivori. Nella pandemia sono state generate altre idee, come nuovi tipi di quaderni. Mai disperare: in un periodo così complesso le risorse più impensabili diventano generatrici di speranza e sogni. Così i vari artigiani coinvolti (oltre il 95% donne) hanno continuato a sostenere e contribuire alla condizione economica della comunità, specie per gli esuli birmani nei villaggi rurali. In Guatemala, dal 2003, gli amici di Nueva Esperanza portano il loro caffè nelle nostre case. La rete costruita negli anni non è venuta meno per continuare a sostenere la produzione ma specialmente il grande percorso di crescita professionale, per cui a oggi sono in grado di gestire l’intero ciclo produttivo del loro caffè.
Tornando verso casa, un salto nelle campagne di Asti dove la cooperativa Maramao Bio ha proseguito a produrre vini buoni ma soprattutto relazioni sane che raccontano di integrazione e speranze. E qui, almeno qui, una breve visita anche solo per ritirare gli ordini fatti è stata possibile, quasi di buon auspicio per gli altri viaggi che avevamo in mente. Tanti piccoli ponti e strade perché in fin dei conti, riprendendo in prestito le parole dai tre cantautori, “un ponte lascia passare le persone, un ponte collega i modi di pensare, un ponte chiedo solamente un ponte per andare”. E noi lo abbiamo percorso, sperando di prendere presto uno dei prossimi voli.
Equo Garantito Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane
© riproduzione riservata