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Cultura e scienza / Approfondimento

Quando la scuola si tuffa nei libri. Un’idea per coltivare giovani lettori

L’Italia legge poco ma l’offerta dell’editoria per ragazzi cresce. In particolare grazie agli incontri promossi da insegnanti, librerie e case editrici, dalle elementari alle superiori

Tratto da Altreconomia 210 — Dicembre 2018
Luigi Ballerini @ Il Castoro

Nel corso degli ultimi sette anni Massimo Birattari -storico di formazione oggi redattore, traduttore e consulente editoriale- ha incontrato oltre 25mila ragazzi. “In media vado in una cinquantina di scuole ogni anno -racconta ad Altreconomia-. Ho la fortuna di scrivere libri divertenti che si prestano bene a questo tipo di incontro. E che offrono l’occasione per una riflessione sulla grammatica e l’uso della lingua”. Birattari, infatti, è anche autore di una fortunata serie di libri per bambini e ragazzi dedicata alla grammatica (“Benvenuti a Grammaland” che è anche il titolo del suo blog) e alle regole della scrittura. “L’obiettivo è fare propaganda alla lettura, incoraggiare i ragazzi a tuffarsi nei libri: l’autore rappresenta una sorta di esca -spiega Birattari-. Nella stragrande maggioranza dei casi gli studenti hanno letto il mio libro prima dell’incontro e hanno affrontato un percorso didattico strutturato. Sono attivi, fanno un sacco di domande. Per questo si tratta di un’attività a cui partecipo molto volentieri”.

Attività che vengono organizzate dai professori o su iniziativa di librerie e case editrici, sempre più attente a proporre alle scuole un’offerta di temi, argomenti e testi da portare sui banchi, come lavoro propedeutico all’incontro con l’autore. La sola richiesta è quella di acquistare il volume al centro della discussione. “Nella stragrande maggioranza dei casi i genitori acconsentono all’acquisto. Si tratta di piccole cifre: dai 6-7 euro per i bambini delle elementari ai 13-14 euro per i più grandi”, spiega Claudio De Signori, titolare della libreria “Jolly del libro” di Verona e organizzatore delle “Libriadi”, contest di lettura che per l’edizione 2018 ha coinvolto oltre 40mila studenti e alunni dalla scuola primaria alle superiori. Il target sono i bambini e i ragazzi fino agli 11 anni. “Poi inizia il distacco dalla lettura -spiega De Signori-. La scuola si limita troppo spesso a far leggere brani dai libri, una modalità che non permette di assaporare il racconto, il romanzo nella sua interezza. Un insegnante innamorato della lettura, capace di farla apprezzare ai bambini, può svolgere un ruolo fondamentale”.

Gli ultimi dati Istat disponibili (“Produzione e lettura di libri in Italia”, pubblicato a dicembre 2017 e relativo al 2016) fotografano una situazione preoccupante. Non solo i lettori sono in calo (nel 2016 solo il 40,5% degli italiani ha letto almeno un libro, contro il 42% del 2015) ma la flessione, sottolinea l’Istat, “ha interessato in modo particolare i più giovani”. La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è diminuita dal 53,9% del 2015 al 47,1% del 2016. Anche tra i 20 e i 24 anni si passa dal 48,9% di lettori al 44,7%. Per contro, il settore dell’editoria per ragazzi (con un volume pari all’8% dell’offerta editoriale complessiva) registra buoni tassi di crescita: + 4,5% per il numero di opere pubblicate e + 6,6% per il numero di copie stampate.

Sempre il rapporto “Produzione e lettura di libri in Italia” evidenzia come per il 40% degli editori attivi in Italia il principale fattore che determina la modesta propensione alla lettura nel nostro Paese sia il basso livello culturale della popolazione. “Questa valutazione viene ribadita dal 38% circa degli editori (quasi il 45% dei grandi marchi), i quali attribuiscono tale criticità alla mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura”, si legge nel rapporto.

La “Libreria dei ragazzi” di Milano ha lanciato per l’anno scolastico 2018/2019 il progetto “Tra le righe”. “Lo avevamo già sperimentato lo scorso anno, rivolgendoci alle scuole medie e alle superiori. Ora vogliamo provare a rivolgerci ai più piccoli e, soprattutto, proponiamo il progetto in maniera più strutturata”, spiega Fausto Boccati. Il risultato della sperimentazione è stato incoraggiante: 500-550 i ragazzi coinvolti per un totale di circa 7mila euro di libri venduti. Sebbene sia rilevante, il dato economico non è l’unico da tenere in considerazione. “Noi puntiamo alla qualità, con l’obiettivo di creare le migliori condizioni possibili per l’incontro tra autori e ragazzi. Bisogna preparare bene i ragazzi, creare l’attesa e passione. Se si riesce a tenere insieme tutti questi elementi allora il discorso funziona, sia da un punto di vista educativo, sia da un punto di vista commerciale”, conclude Fausto.

La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è diminuita dal 53,9% del 2015 al 47,1% del 2016. Anche tra i 20 e i 24 anni si passa dal 48,9% di lettori al 44,7% – dati Istat, 2017

Feltrinelli è l’editore che in questi anni si è mosso più velocemente per posizionarsi in questo settore di mercato. Da poco più di un anno, infatti, ha riunito all’interno del progetto “Prima Effe. Feltrinelli per la scuola” le diverse esperienze avviate dalle Librerie Feltrinelli, dall’Editore e dalla “Fondazione Giangiacomo Feltrinelli” per coinvolgere i piccoli lettori e che propone una serie di attività ad hoc per le scuole. Dagli incontri in libreria a quelli in classe con gli autori, dai concorsi agli appuntamenti dedicati a docenti e genitori.

“Abbiamo iniziato a organizzare incontri per le classi in libreria nel 2008 -spiega ad Altreconomia Silvia Zerbinati, responsabile di Prima Effe-. L’iniziativa era nata da alcune considerazioni. I ragazzini dopo i 10 anni non venivano più agli incontri della domenica mattina, anche se organizzati su libri adatti alla loro età. Gli adolescenti e i pre-adolescenti sembravano davvero inafferrabili. Peraltro, già allora le ricerche evidenziavano che l’abbandono della lettura avveniva e avviene tuttora con la fine della scuola primaria. Quindi per portarli in libreria abbiamo pensato che la strada migliore fosse il coinvolgimento dell’intera classe”.

La giornalista Zita Dazzi durante una presentazione del libro “La valigia di Abdou” (ed. “Il Castoro”)

Circa 500 gli incontri in programma nel 2018 “fra incontri in libreria di catena, incontri in librerie indipendenti e incontri nelle scuole”, fa sapere Feltrinelli. In crescita rispetto ai 300 del 2017 che hanno visto la partecipazione di oltre 12mila studenti. E sebbene i ricavi generati da questo settore abbiano “un ammontare ancora molto marginale rispetto al fatturato delle Librerie Feltrinelli ed Editore” i margini di crescita sono “continui ed esponenziali. Le scuole -spiega ancora Feltrinelli- sono da sempre in prima linea nella diffusione della cultura e nella costruzione di individui capaci di formulare un pensiero critico. È ovvio e naturale che il dialogo con questi interlocutori occupi un posto di sempre maggiore attenzione all’interno del nostro gruppo, e non è un caso che a questo settore si stiano indirizzando sempre maggiori risorse”.

Non sono solo i grandi editori a muoversi in questo campo. “Ci arrivavano molte richieste dalle scuole e dai librai di organizzare incontri con gli autori nelle scuole. Abbiamo quindi iniziato ad avvertire l’esigenza di strutturare questo tipo di attività in un modo che fosse funzionale ed efficace per tutti”, spiega Cristina Caponeri della casa editrice “Il Castoro” di Milano che ha lanciato un progetto rivolto agli alunni delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado. La casa editrice propone diversi libri -suddivisi per temi e fasce d’età- e per ciascuno ha sviluppato schede didattiche in cui sono inserite una serie di attività che vengono proposte agli insegnanti per far lavorare i ragazzi. “L’obiettivo è quello di far diventare il libro uno strumento su cui lavorare a diversi livelli -spiega Caponeri-. Dalla comprensione del testo all’analisi del lessico, dalla riflessione sulle tematiche affrontate nel libro alla parte ludico creativa in cui si chiede, ad esempio, di realizzare una nuova copertina o un finale alternativo”. Alle scuole si chiede la partecipazione di un numero minimo di classi (dalle quattro alle dieci) e l’acquisto di un numero minimo di copie (tra le 80 e le 200). “È l’unico strumento che rende sostenibile tutta l’organizzazione di questa attività”, spiega Caponeri.

Questo tipo di attività permette anche di “allungare” la vita media dei libri in mercato (solitamente molto breve) e in alcuni casi anche di ristampare. Risultato importante per una casa editrice come “Il Castoro”. Il volume “Io sono Zero” di Luigi Ballerini, pubblicato nel marzo 2015 e vincitore del premio “Bancarellino 2016” è arrivato all’ottava ristampa e 20mila copie vendute mentre “La valigia di Adou” della giornalista Zita Dazzi pubblicato a settembre 2017 è arrivato in meno di un anno alla terza ristampa e oltre 5mila copie vendute.

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