Economia / Opinioni
Rinnovabile e, meglio ancora, condivisa
Le comunità energetiche rinnovabili sono una grande opportunità per una transizione equa che stimola la riattivazione dei territori. La rubrica di Giacomo Prennushi
Il 22 aprile 2024, con l’approvazione da parte del ministero dell’Ambiente delle regole operative del Gestore servizi energetici (Gse) in materia di comunità energetiche e autoconsumo diffuso, si è finalmente concluso l’iter di recepimento della direttiva europea Red II del 2018 in materia di comunità energetiche rinnovabili (Cer). Il percorso è stato molto lungo e talvolta tempestoso, però l’adozione di questo nuovo schema rappresenta veramente una buona notizia.
Le comunità energetiche rinnovabili sono un nuovo modello di produzione e consumo di energia che consente a cittadini, a imprese, enti e organizzazioni di aggregarsi per produrre insieme e condividere energia rinnovabile a livello locale, generando un beneficio economico per la comunità stessa ma anche sociale e ambientale per il proprio territorio.
Ma cosa significa condividere l’energia? Significa utilizzarla quando e dove viene prodotta. Il principio assomiglia molto a quello del “chilometro zero” della produzione ag
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