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Economia / Opinioni

Rinnovabile e, meglio ancora, condivisa

© Daniele La Rosa Messina - Unsplash

Le comunità energetiche rinnovabili sono una grande opportunità per una transizione equa che stimola la riattivazione dei territori. La rubrica di Giacomo Prennushi

Tratto da Altreconomia 275 — Novembre 2024

Il 22 aprile 2024, con l’approvazione da parte del ministero dell’Ambiente delle regole operative del Gestore servizi energetici (Gse) in materia di comunità energetiche e autoconsumo diffuso, si è finalmente concluso l’iter di recepimento della direttiva europea Red II del 2018 in materia di comunità energetiche rinnovabili (Cer). Il percorso è stato molto lungo e talvolta tempestoso, però l’adozione di questo nuovo schema rappresenta veramente una buona notizia.

Le comunità energetiche rinnovabili sono un nuovo modello di produzione e consumo di energia che consente a cittadini, a imprese, enti e organizzazioni di aggregarsi per produrre insieme e condividere energia rinnovabile a livello locale, generando un beneficio economico per la comunità stessa ma anche sociale e ambientale per il proprio territorio.

Ma cosa significa condividere l’energia? Significa utilizzarla quando e dove viene prodotta. Il principio assomiglia molto a quello del “chilometro zero” della produzione ag

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