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Regione Lombardia: un bando per il commercio equo

L’amministrazione mette a disposizione 150mila euro per le organizzazioni che si occupano di fair trade nel territorio lombardo. A maggio 2015 approvata la legge regionale per la promozione del settore, che ne riconosce i 6 requisiti fondamentali, dal pagamento di un prezzo equo dei prodotti e dei servizi acquistati all’obbligo di garantire condizioni di lavoro sicure. Il 3 marzo 2016 è stata approvata alla Camera anche la legge nazionale in materia  

La Regione Lombardia ha pubblicato per la prima volta il bando regionale che finanzia lo sviluppo di progetti presentati dalle organizzazioni di commercio equo e solidale, in attuazione alla recente legge regionale dedicata al settore, la numero 9 del 2015, “Riconoscimento e sostegno delle organizzazioni di commercio equo e solidale”. 

In tutto verranno distribuiti 150mila euro, a favore dei soggetti che tra il 18 aprile e il 19 maggio 2016 presenteranno un progetto relativo a una delle 4 linee d’intervento “ammesse a contributo”, come si legge sul sito della Direzione generale sviluppo economico di Regione Lombardia. 
 
Sono finanziabili le attività di formazione per gli operatori delle organizzazioni di commercio equo e solidale, iniziative culturali, azioni di sensibilizzazione e di educazione al consumo anche a livello scolastico, attività per la valorizzazione sul mercato dei prodotti del commercio equo e solidale e per il rafforzamento dei canali di vendita, l’organizzazione e la partecipazione a fiere del commercio equo e solidale. 
 
Il bando invita e stimola le organizzazioni di commercio equo e solidale lombarde a creare partenariati: ogni progetto, infatti, dev’essere supportato da almeno tre realtà. Ciascuna organizzazione, però, può partecipare al massimo a due progetti, e ogni progetto deve riguardare in modo diffuso almeno tre territori provinciali.
 
La legge regionale 9 del 2015 è stata approvata a maggio, a poche settimane dall’inizio della World Fair Trade Week e dalla fiera Milano Fair City, che nella primavera scorsa hanno portato nel capoluogo lombardo il commercio equo mondiale. Con essa, Regione Lombardia ha inteso riconoscere il fair trade quale “rilevante sostegno alla crescita economica e sociale dei produttori, sia dei Paesi in via di sviluppo sia del territorio regionale lombardo, come pratica di un archetipo di economia partecipata, attenta alla conservazione dell’ecosistema, socialmente sostenibile e rispettosa dei diritti e dei bisogni di tutti i soggetti coinvolti, oltre che nella promozione dell’incontro fra culture diverse” (articolo 1).
All’articolo 2, il testo riconosce ed elenca sei requisiti fondamentali del commercio equo e solidale, dal pagamento di un prezzo equo dei prodotti e dei servizi acquistati all’obbligo di garantire “condizioni di lavoro sicure, nel rispetto delle normative stabilite dall’Organizzazione internazionale del lavoro”. Requisiti che trovano spazio anche nel testo della legge approvata alla Camera dei deputati il 3 marzo scorso, e promossa da Equo Garantito, l’associazione di categoria che raccoglie le organizzazioni di commercio equo e solidale italiane. 

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