Altre Economie
Rc auto, se sei straniero paghi di più
L’origine etnica in Italia pesa quanto la classe di merito nelle polizze assicurative RC auto. Per i cittadini di origine straniera infatti il costo del premio annuo può anche raddoppiare. Ad indagare questo fenomeno, denunciato già da molti cittadini stranieri, è stato il Cospe che ha dimostrato “dati alla mano” una diffusa pratica discriminatoria. La ricerca si è svolta all’interno del progetto “Antenna Territoriale Antidiscriminazione di Firenze”, promosso da ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici) con il supporto finanziario dell’Open Society Foundation.
Sono stati presi a riferimento due periodi temporali: luglio 2011 e settembre-novembre 2011, e analizzato un campione di 36 assicurazioni che danno la possibilità di avere un preventivo online.
I ricercatori hanno scoperto che otto di loro –Con Te, Genialloyd, Linear Assicurazioni, Quixa, Ubi Assicurazioni, HDI, Intesa San Paolo Assicura, Zurich Connect– chiedono di specificare anche nel preventivo la cittadinanza, il luogo di nascita, la nazionalità di origine o il codice fiscale. Sette compagnie di queste otto -tutte queste esclusa HDI- fanno pagare di più i cittadini stranieri. La ricerca ha preso a riferimento diverse cittadinanze: italiana, francese, bulgara, rumena e marocchina, coprendo così aree comunitarie, neo-comunitarie ed extracomunitarie.
Un esempio: il premio polizza per un italiano o un francese ammonta a 548,35 euro, ma la cifra aumenta del 55% per un cittadino rumeno (850,59) e tocca i 906,11 euro per un cittadino bulgaro. Ancora più alto il premio per un marocchino che può, sempre nelle stesse condizioni, arrivare a pagare fino a 1100,40 euro. La documentazione originale delle proposte di polizza assicurativa è depositata presso la sede centrale di COSPE con allegati tutti i dati dell’indagine. L’Asgi ha rivolto alla Commissione Europea una denuncia “per violazione del diritto dell’Unione europea in relazione al principio fondamentale di uguaglianza e parità di trattamento tra i cittadini dell’Unione europea, e al principio di parità di trattamento dei cittadini di Paesi terzi
lungo soggiornanti in materia di accesso ai beni e servizi offerti al pubblico” per il comportamento di alcune compagnie assicurative.
Prima ancora della denuncia alla Commissione Europea, è stato depositato il 3 novembre al Tribunale di Milano da ASGI e Avvocati Per Niente Onlus un ricorso/azione giudiziaria anti-discriminazione promosso d contro le compagnie assicuratrici Zurich Insurance e Quixa s.p.a. Nell’esposto viene riportata anche la giustificazione che una delle compagnie assicuratrice, la Zurich, ha fornito dopo essere stata interpellata sull’applicazione
delle tariffe differenziate, sostenendo che “il fattore di cittadinanza, secondo comprovate
evidenze statistiche, rappresenta uno dei fattori che predice la rischiosità, ed entra quindi nella
determinazione del premio finale, insieme ad altri fattori…; a tale elemento -secondo la Zurich-, infatti, corrisponde una tipologia di comportamento di guida e, di conseguenza, una tipologia di rischio”.