Una voce indipendente su economia, stili di vita, ambiente, cultura
Diritti

Per il governo l’emergenza ebrei (rom) si aggrava

 Qui sotto c’è un lancio dell’agenzia Redattore sociale sull’istituzione di un nuovo commissario all’emergenza ebrei (rom), stavolta in  Veneto e le proteste dell’Opera nomadi (che prima o poi, sia detto per inciso, dovrebbe decidersi a cambiare almeno il nome). In realtà…

 Qui sotto c’è un lancio dell’agenzia Redattore sociale sull’istituzione di un nuovo commissario all’emergenza ebrei (rom), stavolta in  Veneto e le proteste dell’Opera nomadi (che prima o poi, sia detto per inciso, dovrebbe decidersi a cambiare almeno il nome). In realtà il provvedimento contro gli ebrei (rom)  riguarda anche il Piemonte ed è il frutto di una decisione presa dal consiglio dei ministri lo scorso 28 maggio. L’emergenza ebrei (rom) secondo il governo riguarda ora cinque regioni: Lazio, Campania, Lombardia, Piemonte, Veneto, una bella fetta del paese.

Quel che sconcerta, fra le altre cose, è l’assuefazione: un provvedimento così grave e perfettamente in linea con la strategia del "governare con la paura" viene attuato nel disinteresse generale. E’ accolto come routine. Il capro espiatorio – gli ebrei (rom) – è ormai individuato e sott o il pieno controllo delle forze di polizia: fra qualche tempo avremo pomposi annunci, rilanciati gioiosamente dai media, sull’avvenuto debellamento della.

PS: naturalmente l’uso della parola ebreo al posto di rom è volutamente provocatoria: un invito a riflettere

Opera Nomadi: ”Ma quale emergenza rom in Veneto?”

La referente di Padova Renata Paolucci contesta la decisione di istituire anche a Venezia il commissario delegato per i campi nomadi: ”Gli chiederemo spiegazioni, ma davvero non capisco quale sia il problema”

PADOVA – "Ma quale emergenza rom in Veneto? Non c’è nessun allarme”. Renata Paolucci, referente dell"Opera Nomadi di Padova risponde così alla decisione di istituire anche a Venezia, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, il commissario delegato per i campi nomadi. La scelta del Governo è stata dettata, secondo le parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni, dalla “grave situazione di alcuni insediamenti, caratterizzati da condizioni di degrado che mostrano un’incidenza negativa soprattutto su bambini e ragazzi”. Ma l’Opera Nomadi non ci sta e attende di parlare con il commissario, ruolo che sarà rivestito dal prefetto di Venezia.

“Non so proprio dove sia tutta questa emergenza – sottolinea Paolucci -: nella nostra regione le cose sono andate o stanno andando a posto. Non ci sono grosse problematiche aperte per cui non mi spiego questa decisione. A Treviso la situazione mi sembra sia stata sistemata, a Verona lo stesso. A Venezia si sta facendo il campo per i sinti che ha avuto strascichi di polemiche tra la popolazione ma che è, appunto, in costruzione. Vicenza forse ha una situazione critica ma non emergenziale. Belluno e Rovigo non hanno campi”. Per quanto riguarda il territorio di Padova, Paolucci è risoluta nello spiegare che non c’è niente da aggiustare: “Le case per i sinti, costruite da loro stessi, sono pronte quindi il campo di via Tassinari sarà smantellato. L’altro campo invece verrà sistemato dopo le elezioni con i soldi ottenuti dalla partecipazione al cosiddetto ‘bando Ferrero’, il programma per l’inclusione sociale dei migranti”. 

All’incirca trenta terreni, poi, sono stati acquistati regolarmente dai rom veneti e tedeschi che vogliono vivere con la struttura della famiglia allargata. Per quanto riguarda, invece, la possibile “incidenza negativa sui bambini” di cui parla il ministro, Paolucci sottolinea che da quindici anni a Padova sono attivi percorsi di scolarizzazione: “Tutti i bambini rom e sinti frequentano la scuola. Quasi tutti finiscono la terza media e alcuni si iscrivono anche alle superiori”.

Per capire dunque quale emergenza sia da affrontare in Veneto secondo il governo, l’Opera Nomadi attende di parlare quanto prima con il nuovo commissario: “Gli chiederemo spiegazioni, ma davvero non capisco quale sia il problema. Probabilmente l’idea è nata sotto la pressione di qualche forza politica, perché altrimenti non so proprio spiegarmelo”.

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Altreconomia per non perderti le nostre inchieste, le novità editoriali e gli eventi.


© 2024 Altra Economia soc. coop. impresa sociale Tutti i diritti riservati