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Esteri / Intervista

Parigi 2024, il racconto di un insostenibile “saccheggio” olimpico

Il collettivo Saccage2024 denuncia la falsa retorica green dei Giochi olimpici © Saccage2024

Il collettivo “Saccage2024” denuncia i processi di gentrificazione dietro le opere infrastrutturali realizzate per i Giochi di quest’estate. Trasformazioni che colpiscono soprattutto chi è ai margini. Un copione già visto

Tratto da Altreconomia 269 — Aprile 2024

Saccage, saccheggio. Così ha deciso di chiamarsi il collettivo di cittadini e cittadine di Parigi (e non) che si oppone all’edizione 2024 dei Giochi olimpici nella capitale francese, svelandone il volto meno giocoso e mettendo in luce la sottrazione di beni pubblici concreti (come le aree verdi) o meno tangibili, come i diritti dei lavoratori, che il grande evento sta provocando. Ne abbiamo parlato con Letizia che, in base alla prassi adottata dal collettivo Saccage2024 a tutela dei suoi membri, ha preferito dirci solo il nome. Studentessa di Scienze politiche e ambientali a Sciences Po, l’istituto di studi politici di Parigi, è attiva nel gruppo che da mesi anima le proteste nella capitale francese.

Letizia, le Olimpiadi di Parigi si avvicinano: l’avvio è previsto per il 26 luglio. Con quali effetti?
L
I Giochi prenderanno il via quasi a metà del mandato del presidente Emmanuel Macron che li vuole utilizzare per riappacificarsi con una popolazione più volte mostratasi ostile nei suoi confronti. Eppure, dietro alla facciata della pax olimpica, si nasconde la realtà delle Olimpiadi sui territori e su coloro che li abitano quotidianamente.

In particolare, ciò è emerso chiaramente nel dipartimento della Seine-Saint-Denis, la fascia periferica a Nord di Parigi, tra le aree più povere dell’intera Francia, che è pesantemente interessata dalle opere per i Giochi. Queste zone assistono a una trasformazione che rischia di essere di lungo periodo: nuove opere infrastrutturali e l’installazione di veri e propri nuovi quartieri -definiti “ecoquartieri”- stanno già facendo aumentare i prezzi, promuovendo processi di allontanamento delle fasce più fragili della popolazione. Parallelamente i lavori previsti per le Olimpiadi hanno ulteriormente eroso le zone verdi in quest’area metropolitana della capitale.

Ci può fare degli esempi concreti?
L Penso ai “giardini operai” di Aubervilliers, un’area verde con i terreni coltivati dalle famiglie del quartiere. Qui avrebbero dovuto sorgere il solarium e la piscina olimpica: senza la mobilitazione popolare, i lavori sarebbero proseguiti e oltre diecimila metri quadrati di verde interessati dal progetto sarebbero stati persi per sempre. Altro caso è l’Aire des Vents, parte del parco Georges Valbon ai margini di Parigi, che è stata distrutta per costruire il villaggio dei media: un’opera inutile visto che già molti operatori dell’informazione la ritengono troppo lontana dalle sedi delle gare.

Infine c’è il progetto infrastrutturale nel quartiere Pleyel: un nuovo raccordo dell’A86 che dovrebbe permettere, anche dopo i Giochi olimpici una maggior fluidità del traffico nella zona. Peccato che questa nuova opera sorgerà a fianco di un complesso scolastico con quasi 600 bambini e ragazzi. Gli effetti sull’aria che saranno costretti a respirare dureranno per sempre.

Dalla devastazione del tessuto sociale e dell’equilibrio ambientale che le Olimpiadi 2024 portano con sé, deriva anche il nome del collettivo Saccage2024, una rete di realtà e singoli impegnati a denunciare gli effetti del grande evento olimpico su Parigi. Ce ne può parlare meglio?
L La rete si è costituita quattro anni fa quando i primi effetti delle Olimpiadi hanno iniziato a manifestarsi concretamente, con le prime espulsioni degli abitanti più precari. Penso al caso di Unibeton o della residenza di Adef a Saint Ouen. Nell’urgenza di rispondere a tutto ciò è nato un collettivo, Saccage2024 per l’appunto, che ha iniziato a interessarsi alle trasformazioni imposte nel dipartimento della Seine-Saint-Denis. I suoi abitanti, militanti ecologisti e per il diritto all’abitare, ricercatori, sindacalisti hanno deciso di mettersi insieme per opporsi al cambiamento strutturale provocato dalle Olimpiadi a Parigi.

“Nuove opere infrastrutturali e l’installazione di ‘ecoquartieri’ stanno già facendo aumentare i prezzi, generando processi di espulsione delle fasce più fragili di popolazione”

Ha parlato di sindacalisti e proprio l’anno scorso si era fatta conoscere la campagna di Saccage2024 contro le forme di lavoro volontario durante lo svolgimento dei Giochi. Come è finita?
L La campagna che avevamo lanciato come collettivo era un guanto di sfida gettato alla macchina olimpica, invitando le persone a iscriversi come volontari con un atteggiamento critico e con l’aspirazione di far inceppare il meccanismo. L’obbiettivo era spostare l’attenzione sulla questione sociale, permettendo a Saccage2024 di stringere legami con i sindacati e di evidenziare le carenze sul tema sicurezza dei cantieri per le infrastrutture olimpiche.

A pochi mesi dai Giochi, quali sono gli obiettivi di Saccage2024?
L Se fermarli pare un po’ fuori dalla nostra portata, di certo siamo riusciti a cambiarne la narrazione, positiva a senso unico, facendo emergere le reali conseguenze sui territori e sulle persone di questo grande evento. Vista la dimensione internazionale delle Olimpiadi, è importante che questi discorsi siano validi anche su scala sovranazionale, mettendo in luce l’infattibilità dei Giochi, soprattutto nel contesto attuale di crisi ambientale. Per questo motivo crediamo sia importante stringere legami con le realtà di opposizione che via via si formano nei territori dove si svolgono le Olimpiadi, a partire da quelle di Milano-Cortina 2026. Ma non solo.

Il governo francese ha già speso 1,4 milioni di euro per rendere navigabile la Senna e far svolgere le gare di nuoto di fondo dei Giochi. Sono stati installati circa 24mila collegamenti idrici supplementari per il sistema di drenaggio. Nell’agosto 2023, due gare di prova sono state annullate. Non è chiaro se Parigi riuscirà a portare a termine il progetto

In Francia la mobilitazione contro le Olimpiadi è solo una delle iniziative che dal basso sono maturate negli ultimi anni e mesi, a partire dai Gilet jaune fino alle manifestazioni contro la riforma delle pensioni, passando per i riot contro le violenze poliziesche. In che modo si inserisce in questo scenario sociale e di contestazione la protesta contro le Olimpiadi?
L Sicuramente la nostra è una critica complessiva a un modello di sviluppo, di cui i Giochi olimpici nella forma attuale sono una delle manifestazioni più concrete, alimentando processi di accaparramento, di gentrificazione, di espulsione degli abitanti dai territori con un grande spreco di soldi pubblici a favore di pochi e senza reali ricadute positive per le zone interessate. Per questo abbiamo costruito e rafforziamo alleanze con i sindacati e con i movimenti sociali. La nostra ambizione, in sintesi, è quella di essere superati, diffondendo una cultura antiolimpica e spargendo parole chiave che possano essere riprese da altri movimenti sociali per mettere in discussione quella pax olimpica desiderata fortemente dal presidente Macron.

Un momento della protesta del 2 dicembre 2023 organizzata dal collettivo Saccage2024 denuncia la falsa retorica green dei Giochi olimpici © Saccage2024

Anche in Italia le proteste contro le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 si diffondono. Che consigli si sente di dare?
L Non ho dei consigli veri e propri, ma mi sento solo di rivolgere un invito: quello alla convergenza. I Giochi, infatti, hanno sia una dimensione fortemente locale e territoriale sia un orizzonte internazionale. Per questo anche i movimenti di protesta devono riuscire a fare leva su entrambi gli aspetti in un’ottica di lungo periodo. Se non a Parigi, se non a Milano-Cortina, sarà ai Giochi invernali sulle Alpi francesi che potremo dire finalmente: “Questi sono gli ultimi”.

Avete già in mente le prossime iniziative?
L
Come Saccage2024 abbiamo lanciato una serie di appuntamenti: a partire dalla manifestazione del Primo maggio a Parigi dove saremo presenti con uno spezzone antiolimpico fino al weekend di sport popolare, concerti, dibattiti e incontri che si terrà sempre nella capitale a metà maggio.

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