Altre Economie / Opinioni
Non aspettiamo che passi la pandemia per un altro mondo possibile
Di fronte al Covid-19 il commercio equo e solidale non si è arreso. Si è reinventato e ha cercato di sostenere i produttori nei Paesi in cui porta avanti progetti di sviluppo economico, sociale e ambientale. La nuova rubrica di Altreconomia a cura di Equo Garantito
“Non aspettiamo che passi” è l’invito che da subito -nel mezzo del primo lockdown– abbiamo voluto esprimere ai nostri soci (le organizzazioni italiane del commercio equo e solidale) e ai consumatori e alle consumatrici che da anni sostengono il fair trade con i loro gesti quotidiani di acquisto responsabile. Non aspettiamo che passi e, come siamo abituati a fare da qualche decennio, continuiamo a portare avanti l’impegno per un mondo migliore a partire dalla spesa che facciamo e dagli abiti che indossiamo perché -come recitava uno dei primi slogan del movimento equosolidale- “se vuoi cambiare il mondo, comincia con un caffè”.
Un anno difficile quello appena trascorso e decisamente “eccezionale” (e speriamo unico nel suo genere), non meno sfidante però di tanti altri affrontati dal movimento equosolidale nel passato, se non altro in termini di incertezze e di dubbi sulle prospettive future. Un anno pesante per la fragile economia equosolidale che spesso si barcamena tra ricerca di sostenibilità e spinta ideale. E un anno ancor più complesso per i partner produttori con cui ci relazioniamo nei diversi Paesi del mondo e con i quali, in questi mesi di pandemia, non è venuto meno -anzi si è rafforzato, se proprio vogliamo dirla tutta- quel legame umano e professionale che caratterizza il nostro agire.
Insieme abbiamo cercato di affrontare e superare un’elevata quantità di problemi pratici: dalla riduzione delle attività lavorative legate al lockdown alla difficoltà a procurarsi le materie prime per produrre; dal rallentamento dei trasporti locali e internazionali all’oggettivo calo delle vendite nelle botteghe equosolidali e in tutte le attività commerciali.
Non nascondiamo certamente una forte preoccupazione. Uno dei principali obiettivi del nostro lavoro è il sostegno ai produttori nei Paesi in cui insieme portiamo avanti progetti di sviluppo sociale, economico e ambientale. Tanta dell’energia che dedichiamo quotidianamente è rivolta proprio a mantenere vivo questo rapporto, ancora di più in caso di necessità. I contatti, perciò, si sono intensificati, così come si è consolidata la reciproca e sincera apprensione sotto il profilo personale e lavorativo. E gli appuntamenti virtuali del 2020 sono stati spesso l’occasione per ritrovarci, in tanti e uniti, anche se divisi dallo schermo di un computer.
L’impatto del Covid-19 sulle organizzazioni equosolidali è ancora da analizzare nella sua profondità e complessità ma l’anno appena iniziato dovrà trovarci pronti a reagire come sempre per non vanificare decenni di impegno per un mondo più giusto da parte di migliaia di volontari e volontarie che continuano ad offrire il proprio tempo libero per il commercio equo e solidale e da milioni di consumatori e consumatrici che ogni giorno -per dirla come ci ha insegnato il professor Leonardo Becchetti- “votano con il portafoglio”.
E l’appuntamento mensile che inauguriamo questo mese su Altreconomia -la rivista che più di ogni altra in questi anni è stata sempre al nostro fianco- contiamo sia un nuovo tassello per riprendere il cammino, alimentare luoghi di confronto e pensiero e parlare a una platea sempre più ampia di cittadini e cittadine consapevoli. Perché in un mondo che cambia velocemente sappiamo che le strutture di potere dominanti non cambiano a meno di una costante, paziente, partecipata opera di costruzione collettiva di un’altra economia. C’è quindi ancora tanto bisogno di commercio equo e solidale per un altro mondo possibile.
Gaga Pignatelli fa parte di Equo Garantito. L’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale è l’associazione di categoria delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane
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