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Meno incidenti e più sicurezza, il bilancio dei primi mesi di “Bologna città 30”

© Yaroslav Boshnakov, unsplash

Nelle prime otto settimane gli incidenti sono diminuiti del 16% e si sono registrati 73 feriti in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Solo 61 le multe per chi ha superato il limite dei 30 chilometri orari. Dati che rappresentano una prima conferma, intermedia e non definitiva, e danno un segnale incoraggiante

Incidenti in calo, meno feriti e maggiore sicurezza sulle strade. È positivo il bilancio delle prime otto settimane di applicazione di Bologna città 30, un provvedimento che ha ridotto il limite massimo di velocità in tutte le strade urbane del capoluogo emiliano da cinquanta a trenta chilometri orari, a eccezione delle principali vie di scorrimento dove la soglia è rimasta invariata.

Tra il 15 gennaio e il 10 marzo 2024 si sono verificati 377 incidenti, di cui uno mortale, mentre le persone ferite sono state 304, nessuna delle quali in prognosi riservata. Nelle stesse settimane del 2023 (per la precisione tra il 16 gennaio e il 12 marzo) gli incidenti erano stati 452, di cui tre mortali, mentre i feriti erano stati 377, di cui uno in prognosi riservata. “In termini percentuali -scrive il Comune di Bologna in un comunicato- si tratta di un calo del 16,6% degli incidenti totali, del 14,9% degli incidenti con feriti, del 19,4% delle persone ferite (che corrisponde a 73 in meno rispetto allo scorso anno) e due incidenti mortali in meno”. In leggero calo anche il numero dei pedoni coinvolti: sceso dai 69 del 2023 ai 65 del 2024.

“Per avere dati di monitoraggio consolidati abbiamo bisogno di un orizzonte temporale di almeno sei mesi -spiega ad Altreconomia Andrea Colombo, project manager di Bologna città 30 presso la Fondazione Innovazione urbana del Comune di Bologna-. Questi numeri rappresentano una prima conferma intermedia, certamente non definitiva, ma sicuramente importante e incoraggiante: meno velocità uguale a meno incidenti e meno gravi. Affinché il trend si consolidi, però, è fondamentale che sulle strade urbane si continui ad andare piano e che prosegua questo cambiamento delle abitudini al volante”.

Da questo punto di vista proseguono sia l’attività di controllo da parte dei vigili urbani, sia le attività di sensibilizzazione. I veicoli fermati sono stati 4.578 mentre i verbali per il superamento del limite dei 30 chilometri orari sono stati 61. Paradossalmente, molto più numerosi le multe agli automobilisti che hanno infranto la soglia dei 50 chilometri orari: 119, con due patenti ritirate. Numeri estremamente contenuti e che sgonfiano una delle principali critiche mosse all’amministrazione comunale, ovvero quella di voler “fare cassa” con l’abbassamento dei limiti di velocità.

“Stiamo proseguendo anche con la nostra campagna di comunicazione, rafforzando gli strumenti comunicativi in strada con stendardi, manifesti e affissioni digitali che veicolano due messaggi principali -continua Colombo-. ‘Più piano più sicuro’ e ‘Vai piano salva una vita’. Con quest’ultimo vogliamo mettere al centro la responsabilità individuale di ciascuno di noi nel momento in cui si mette al volante. Anche per smontare l’idea che gli incidenti stradali siano una fatalità: spesso per raccontarli vengono usati termini come ‘strada killer’ o ‘auto impazzita’ che tendono a deresponsabilizzare rispetto al fattore umano, che invece è fondamentale”

Oltre ai controlli e alla campagna di comunicazione c’è poi un terzo fattore che sta contribuendo -e che contribuirà sempre più- alla riduzione della velocità dei veicoli e di conseguenza degli incidenti, ovvero il ridisegno delle strade: interventi come l’allargamento dei marciapiedi, l’installazione di dossi o attraversamenti pedonali sopraelevati obbligano fisicamente le auto a ridurre la propria velocità. “Il fatto che Bologna stia andando più piano è il risultato di una serie di azioni -conclude Colombo- oltre che del senso civico delle persone che per lo più stanno rispettando il nuovo limite”.

Sebbene siano una relativa novità per l’Italia (oltre a Bologna, solo Olbia ha adottato il limite di 30 chilometri orari su tutta l’area urbana), in Europa diverse città hanno scelto di implementare ampie Zone 30 per ridurre traffico e inquinamento. L’austriaca di Graz, ad esempio, lo ha fatto nel lontano 1992 applicando questa soglia su tutte le strade classificate come “secondarie” (pari all’80% della rete stradale). “Dopo i dubbi iniziali, oggi la maggioranza dei residenti è favorevole. Alcuni critici temevano un aumento degli ingorghi, ma secondo i dati statistici disponibili non è così”, si legge in un’inchiesta pubblicata dal portale European data journalism. Il suo autore, il giornalista Laszlo Arato, ha contattato i referenti per la mobilità di diverse città europee (da Bruxelles a Helsinki, da Budapest a Zurigo) raccogliendo informazioni di prima mano sugli esiti delle Zone 30.

Anche Zurigo ha iniziato a implementare il limite di 30 chilometri orari in alcune aree residenziali già all’inizio degli anni Novanta: oggi copre circa 370 dei 680 chilometri della rete stradale urbana e presto verrà esteso. Un sondaggio realizzato nel 2021 ha rivelato che il 70% degli intervistati era soddisfatto che nella propria strada fossero consentite solo velocità ridotte. La percezione degli abitanti interessati da questi provvedimenti è generalmente positiva, anche in quelle città dove è stato adottato solo pochi anni fa: a Helsinki, ad esempio, gli incidenti stradali con danni alle persone sono diminuiti del 9% e un sondaggio del 2022 conclude che il 77% dei cittadini si sente sicuro nel traffico.

Un altro caso particolarmente significativo è Bruxelles, che a partire dal primo gennaio 2021 ha introdotto il limite di 30 chilometri orari su tutte le strade urbane con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale. Oggi nella capitale belga gli automobilisti viaggiano più lentamente, come emerge dai dati pubblicati a gennaio 2024 dall’agenzia Bruxelles mobilité, che traccia un bilancio dei primi tre anni di applicazione della misura. Nelle strade in cui il limite è passato da 50 a 30 chilometri orari, ad esempio, la velocità media rilevata è passata dai 33,6 chilometri orari del 2020 ai 30 orari del 2023. Lo stesso trend si osserva, anche se meno marcato, lungo le vie che già avevano fissato a 30 chilometri orari la velocità massima (che comunque è scesa dai 28,4 del 2020 ai 26,9 del 2023), ma soprattutto in quelle strade in cui si continua a viaggiare a 50 chilometri orari, dove la velocità media è passata dai 44,7 del 2020 ai 39 del 2023.

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