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L’arte del vino d’Abruzzo
L’etichetta che adorna e contraddistingue le bottiglie della Cantina Zaccagnini, di Bolognano, nel pescarese, è un frammento di vite, omaggio alla terra e al lavoro. Identifica l’attenzione nella conduzione dell’azienda -rese limitate, bio-compatibilità degli interventi, raccolta esclusivamente manuale- e l’estro della proprietà, che crede nel binomio indissolubile con l’arte, il gesto creativo che dà vita a ogni bottiglia
L’azienda nasce per volere di Ciccio Zaccagnini nel 1978 a Bolognano, piccola località abruzzese in provincia di Pescara. Dedito inizialmente alla sola vendita dell’uva, Ciccio decide di avviare la propria attività di vignaiolo producendo le prime bottiglie di Montepulciano d’Abruzzo con il nome di “Fattoria Zaccagnini”, all’interno della piccola cantina situata nel cuore del borgo. L’attività cresce gradualmente nel tempo, e così nei primi anni 80 la cantina viene trasferita alla periferia del paese, immersa nei vigneti che donano le uve. È qui che nascono i vini “dal Tralcetto”, l’etichetta che adorna e contraddistingue le bottiglie con un frammento di vite, omaggio alla terra e al lavoro. Ad affiancare Ciccio suo figlio Marcello, che prende stabilmente la guida dell’azienda dopo la morte del padre e -grazie all’eccelso lavoro di suo cugino, l’enologo Concezio Marulli- trasforma la cantina in un punto di riferimento del settore: da una produzione artigianale si passa a tecniche di vinificazione all’avanguardia con l’obiettivo della “qualità totale dal grappolo al vetro”, nel rispetto della tradizione contadina. Le linee guida sono rese limitate, bio-compatibilità degli interventi, raccolta esclusivamente manuale.
Oltre trent’anni fa, il 13 maggio del 1984, il celebre artista tedesco Joseph Beuys, uno tra i più rappresentativi protagonisti della storia dell’arte mondiale del secondo dopoguerra, aveva parlato di “Difesa della natura” presso la Cantina Zaccagnini: nello spazio della bottaia, allestita come un piccolo auditorium, Beuys parlò dell’importanza della creatività come fonte primaria di rinnovamento sociale. Secondo il suo pensiero, ogni uomo è un artista, padrone cioè di una qualità che può essere applicata liberamente alla propria professione. A partire dal pensiero del maestro tedesco che nasce e si sviluppa la filosofia che caratterizza l’azienda abruzzese, il binomio indissolubile tra vino e arte. Marcello Zaccagnini si è infatti impegnato a trasferire il concetto di libera creatività al lavoro del vignaiolo, quale figura dotata di estro e passione, proprio come un’artista, coniando il motto “Il vino, arte dell’uomo” che sottolinea il gesto creativo che dà vita ad una bottiglia di vino.
Oggi i vini della Cantina Zaccagnini -dal Montepulciano d’Abruzzo, al Cerasuolo, passando per il Trebbiano e il Moscato di Castiglione passito dolce, ma anche Chardonnay, Riesling e Cannonau- vengono distribuiti in 45 Paesi. E tra le bottiglie più importanti dell’azienda c’è NoSo2, un’esclusiva versione di Montepulciano privo di aggiunte di anidride solforosa.