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Altre Economie

Lampedusa, isola di soccorso e speranza

Dalla Spiaggia dei Conigli alla generosità di chi è candidato al Premio Nobel per la Pace. In viaggio all’inizio dell’Europa  — 

Tratto da Altreconomia 160 — Maggio 2014

"Questa Guida si rivolge al turista che desidera capire e approfondire i temi di Lampedusa: non solo mare, sapori e piaceri, ma anche cronaca, persone, vicinanza”. Questo è l’incipit di “Lampedusa. Guida per un turismo umano e responsabile”, un libro sorprendente: prima di tutto perché è la prima guida di turismo responsabile dedicata a un singolo luogo dell’Italia (tra l’altro il più a Sud in assoluto, un sassolino caduto dallo Stivale) e poi perché si legge come una storia, si sfoglia come un breviario, si consulta come un dizionario di espressioni forti e sapide. Ivanna Rossi, l’autrice, contribuisce con una scrittura fitta, asciugata dai venti di libeccio e carica dei profumi del cus cus.
La prima parola da usare per Lampedusa è “accoglienza”, in ogni sua forma. L’ultima -ormai cancellata da tutti i glossari- è “retorica”, perché non ce n’è proprio bisogno.
C’è bisogno invece di un ribaltamento, di una geografia eterodossa come quella che ha indicato papa Francesco, quando ha collocato Lampedusa all’inizio dell’Europa e non alla fine. O che ribadisce il sindaco delle isole Pelagie Giusi Nicolini, quando spiega che Lampedusa è un’“isola di soccorso e un’isola di speranza” ma che deve liberarsi dal suo ruolo di “frontiera” che uccide Lampedusa come tutte le lampeduse del mondo.

Questa guida prima ci saluta con un “respiro”-per citare il film di Emanuele Crialese- ovvero con il saluto isolano o’scià, cioè sciatu, “fiato mio”; ci accompagna poi sulla Spiaggia dei Conigli che l’attuale sindaco -a suo tempo direttrice della Riserva naturale gestita da Legambiente– ha ostinatamente voluto riqualificare fino a ricevere dagli utenti di TripAdvisor la palma della spiaggia più bella del mondo; ci fa danzare con le tartarughe e “volare” nell’acqua-cielo, pensando a Domenico Modugno; ci fa incontrare decine di volti, quelli di persone per la cui semplice generosità Lampedusa è stata candidata il premio Nobel per la Pace, grazie alle decine di migliaia di firme raccolte da l’Espresso”; ci ricorda che tra la molta carta scritta su Lampedusa c’è dell’inchiostro pregiato, come quello dei reportage di Fabrizio Gatti o quello usato per la “Carta di Lampedusa”, una dichiarazione che si fonda sul “riconoscimento che tutte e tutti in quanto esseri umani abitiamo la terra come spazio condiviso” (www.lacartadilampedusa.org).

L’invito è quindi a leggere la guida tutta di un sciatu e venire a Lampedusa, anche in una stagione differente dall’estate: per dimostrare che tra il dire e il fare non c’è solo un mare stupendo ma anche una terra piena di storie e di persone vere. Faciliterà il viaggio  la scelta di due operatori del settore -Viaggi Solidali e Four Seasons natura e cultura- che hanno deciso di organizzare soggiorni anche fuori stagione.
Il libro contiene un contributo di Maurizio Davolio, presidente dell’Associazione italiana turismo responsabile (AITR, www.aitr.org), il cui testo spiega come a Lampedusa si voglia sperimentare un modello di accoglienza inedito, e di altri esponenti di un tessuto relazionale, umano e associativo che va dall’Arci a Legambiente, dal falegname del paese a chi  -con i libri arrivati da tutta Italia- gestirà la futura biblioteca.

“Lampedusa. Guida per un turismo umano e responsabile”, di Ivanna Rossi (192 pagine, 14,50 euro) lo trovate in libreria, nelle botteghe del commercio equo e solidale, sul sito di Altreconomia (www.altreconomia.it/libri). —

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