Altre Economie
La vigna che tiene il terreno
Sulle colline parmensi, gli impianti dell’azienda agricola Elena, sul crinale del Monte Roma, condotti con metodo biologico, hanno reso più ricco il suolo, capace di resistere anche di fronte alla nevicata di marzo 2015. Un carattere che si ritrova nei vini, imbottigliati con il marchio "Vigna Cunial". Dal blog a cura di Officina Enoica
"Mi stupisco nel rimirare il Monte Roma che ora è tutto ricoperto di vigneti. Lo tengono saldo sotto questa pioggia che dura da più di 40 ore, e che dopo la nevicata grande di marzo sta causando frane dappertutto. Solo la vigna tiene, vengono giù anche i boschi e questa notte, sotto il diluvio, si sentivano le piante schiantarsi sotto il fango che le travolgeva. Ho condiviso la paura con Stefano, che a mezzanotte mi ha chiamato per avvisarmi che veniva giù qualcosa di terribile. Come ho fatto in questi anni a piantare tutti quei filari con l’aiuto solo di Ismet, il mio operaio? Non so come ho trovato la forza e la costanza, io che sono un uomo tanto fragile" scrive Gian Maria Cunial.
Il fattore umano -sulle colline di Traversetolo, in provincia di Parma– si fonde alla natura e il paesaggio è diventato ameno e sicuro. "Forse ai più verrà da sorridere, per me che l’ho fatto mi sembra proprio un’impresa: ogni giorno grande impegno, risultati si ma anche errori e sconfitte, infortuni fisici e depressione, in cui lo scoraggiamento e le lacrime prendevano spesso il sopravvento sull’entusiasmo. La forte tensione di questo sogno ha avuto la meglio sulle mie debolezze umane, altrimenti non sarebbe accaduto! Ed ora so che è una grande fortuna impegnarmi in questo progetto, ogni momento ho la consapevolezza dei i miei limiti e sono a volte in affanno, ma so sempre quello che debbo fare, non conosco la noia, l’inutilità, è lo scopo della mia esistenza, una vita dura e piena, insomma quella che nonostante tutto ti fa dormire la notte. Ed è stato colpa di un piccolo inizio solo un po’ di coraggio…" continua a raccontare. L’azienda agricola Elena e la cantina Vigna Cunial nascono 13 anni fa, dalla passione per il vino dovuta alle origini venete di Gian Maria e condivisa con gli amici, molti dei quali compagni di studi alla Facoltà di Agraria dopo il liceo. È un’idea frutto di riflessioni e studi durante la realizzazione di una ricerca sui pesticidi all’Università, mai realizzata prima di allora.
"Ad un certo punto ho deciso di ritrovare me stesso dopo un’attività svolta per 15 anni, che ormai mi stava logorando. Così dall’agricoltura della chimica di sintesi, imposta dalle multinazionali e dalle Università, a quella biologica senza pesticidi e rispettosa dell’ambiente, senza tossicità croniche e inquinamento. Penso così a dare un futuro ai miei figli e a migliorare quello dei miei amici". La produzione di vino -a Vigna Cunial- è qualcosa che si ottiene dall’uva e solo da essa: il concime è il sovescio, e i trattamenti hanno sempre bassi o nulli contenuti di rame. Nel vino, poi, non c’è niente delle 300 e più sostanze che servono per la sua produzione: solo travasi e filtrazioni su farina fossile e carta, il contenuto di solfiti il più basso possibile, niente correzioni e costruzioni enologiche, solo fermentazioni spontanee. "È semplicemente così che voglio presentare la mia cantina -spiega Gian Maria Cunial-, senza raccontare che il nostro è il posto migliore, che il vento tira da sud, che c’è il Marino, che il terreno è antico, le terre bianche calcaree di Parma, e tutto cresce con caratteristiche speciali e straordinarie, che è scaturito tutto da un’idea geniale di uno dotato di intuito superiore… Proprio no! Sono uno normale, sono sicuro che voi avreste fatto di meglio, ho avuto solo una grande opportunità e un po’ di fortuna".
Il 23 e 24 maggio l’azienda sarà presente ad Asti, a Vinissage.
© Riproduzione riservata