Altre Economie
La scuola, punto per punto
Fa discutere l’iniziativa del ministero dell’Istruzione, che coinvolge la grande distribuzione per dotare gli istituti di attrezzature —
“Aiuta la tua scuola”, vai a fare la spesa al supermercato. per ogni dieci euro di spesa, riceverai le figurine dei puffi e un “bollino”. Se poi lo metti insieme a quelli raccolti dagli altri genitori, puoi richiedere un premio.
Ne servono 19.800 per una lavagna multimediale più proiettore Acer, solo 600 per due tastiere e due mouse. L’iniziativa è di Conad, e si chiama “Insieme per la scuola”. La campagna di raccolta, avviata a metà aprile, si conclude il 30 settembre, termine ultimo per la richieste dei premi.
Hanno aderito 10.369 scuole, che al 13 luglio hanno richiesto circa 1.200 premi, comunica ad Ae il gruppo della grande distribuzione -che è presente in tutta Italia anche con i marchi Margherita ed E.Leclerc-.
Molti istituti lo hanno fatto, probabilmente, perché sul catalogo dei premi era esplicitato -fin dalle prime righe- che “il progetto nasce dall’attiva collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che promuove iniziative come questa in grado di reperire risorse per la Scuola e gli alunni”. Anche se il ministero dell’Istruzione, con una nota, sottolinea che “l’iniziativa ‘Conad insieme per la scuola’ è un progetto ad iniziativa della società cooperativa Conad, proposto alle scuole ed ai genitori direttamente dalla medesima cooperativa. All’autonomia scolastica la valutazione dell’iniziativa loro proposta da Conad”.
Allargando il campo visivo, scopriamo però che l’interlocuzione tra il ministero e l’impresa della grande distribuzione c’è stata, nell’ambito di un più ampio programma di fund raising, una delle attività in corso per la definizione di un nuovo modello di controllo di gestione degli istituti. “Insieme per la scuola” ne è il “primo risultato visibile” spiegano ad Ae dalla Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio del ministero dell’Istruzione, che coordina il progetto definito “CoGe”.
È un “esperimento” che alcuni genitori non hanno gradito. Silvia e Fabrizio, ad esempio, abbonati ad Ae e gasisti della provincia di Pisa, che hanno scritto in redazione segnalandoci l’adesione da parte della scuola frequentata dalla figlia di 7 anni, e inviandoci copia di una e-mail condivisa con altri genitori dopo che la bambina era tornata a casa con una bandierina raffigurante i Puffi, i protagonisti dei cartoni animati diventati simbolo e feticcio della campagna.
Fabrizio, scorrendo il catalogo, ha fatto un calcolo: “Il computer Hq Compaq che sta sulla seconda pagina del catalogo ‘premi’, Conad lo ‘regala’ alla scuola (a titolo ‘completamente gratuito’) con soli 5.900 buoni, e cioè a fronte di una spesa nei supermercati Conad di 59.000 (cinquantanovemila) euro. Il medesimo computer (ho controllato, anche se il catalogo non lo dice si tratta del Compaq Cq2701) su internet si trova a 310 dollari, che al cambio attuale fanno 235 euro; ciò vuol dire che Conad, di ogni 100 euro della nostra spesa, 39 centesimi li ‘regala’ (a titolo ‘completamente gratuito’!) alla nostra scuola in forma di attrezzature informatiche…”.
Michele Ambrosio è il direttore amministrativo dell’Istituto comprensivo di Capriolo, nel bresciano. La sua è una delle 100 scuole che partecipano ai lavori del gruppo CoGe. È in questa veste che ha collaborato all’elaborazione della campagna con Conad, che è stata condivisa con il gruppo di lavoro, “almeno fino alla ‘totalizzazione’ dei punti richiesti per ogni premio: noi avremmo preferito fossero un po’ meno”.
“Ci ha entusiasmato l’iniziativa -spiega Ambrosio-, perché abbiamo colto una modalità diversa di fidelizzazione del territorio”. La sua scuola, spiega ha aderito ad “Insieme per la scuola”, e pur trovandosi distante 6-7 chilometri dal più vicino punto vendita Conad, ha raccolta 6mila punti (pari a 60mila euro di spesa), con cui “ci portiamo a casa tre stampanti” racconta Ambrosio. E aggiunge: “Un’altra scuola del territorio, che ha un punto vendita a soli 3 chilometri, ha raccolto 30mila punti”.
È difficile quantificare il valore economico complessivo dell’operazione. Ae ha chiesto a Conad il numero di bollini stampati e il valore “stimato” dei beni che saranno destinati agli istituiti che hanno aderito all’iniziativa “Insieme per la scuola”, ma la società ha preferito non rispondere, segnalando -per bocca di Alberto Moretti, direttore loyalty e canali distributivi, che “i nostri dati di budget sono dati sensibili e soprattutto necessitano di una conferma dalla redemption che ci sarà”.
Lo stesso Moretti assicura ad Ae che con questa iniziativa “Conad non chiede a nessuno di spendere di più; incoraggia, semmai, il coinvolgimento del più alto numero di persone possibile perché, facendo una normale spesa quotidiana, cresca la sensibilità per il mondo della scuola”.
Chi sceglie di fornire numeri, anche se in questo caso si tratta di “aspettative”, è la Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio del ministero, secondo cui le azioni di partnership con le imprese nel medio-lungo periodo potranno portare alla scuola italiana -pubblica e privata- tra i 500 e i 700 milioni di euro all’anno.
Dopo Conad, sono in rampa di lancio altre iniziativa importanti, che coinvolgono altri soggetti della grande distribuzione. Alcune sono state strutturate in collaborazione con il Gruppo San Faustino, una società quotata in Borsa (segmento Star) che si occupa di comunicazione e di “strategie di promotion, acquisition, loyalty, direct, incentive, corporate”, come spiega sul proprio sito. “Ci occupiamo di business communication per circa 700 clienti -racconta Davide Borselli, direttore vendite Business Communication del gruppo-. Crediamo che quando un’azienda decide di investire nella scuola essa abbia un ritorno d’immagine positive, ma anche un livello di attenzione diverso dalla classica pagina pubblicitaria.
Abbiamo partecipato direttamente al gruppo CoGe -continua Borselli-, e oggi stiamo facendo un’attività su alcuni clienti con cui abbiamo rapporti consolidati, che hanno interesse di veicolare l’immagine”. Tra questi c’è, ad esempio, Scrigno, un’azienda che produce porte scorrevoli e contro-solai. “Per Scrigno -spiega Borselli-, i cui principali clienti sono architetti, immaginiamo un sostegno alle facoltà di Architettura, o alle scuole superiori, fornendo materiali. Ad esempio, sfruttando la possibilità di indire dei concorsi volti a premiare studenti che realizzano un design particolare”.
Per quanto riguarda Conad, invece, Borselli spiega che c’è c’è stato il coinvolgimento di Tcc, gruppo che organizza campagna loyalty della grande distribuzione e vede Conad come uno dei suoi clienti principali. “Conad aveva già pensato un’attività vicina alla scuola; noi avevamo un contatto con il Miur, e abbiamo parlato a Tcc del fund raising”. Oggi, qualunque altro soggetto della grande distribuzione potrebbe organizzare una campagna simile ad “Insieme per la scuola” lo farà con una meccanica simile a quella di Conad. Dall’autunno 2012, potrebbe essere la volta di Despar. —
Scambi virtuosi
Non solo fund raising aziendale. La strategia del ministero dell’Istruzione per ricavare strumenti di “finanziamento alternativo” per gli istituti scolastici prevede anche progetti intra-scuola: “Nei campi e nelle serre degli istituti agrari si producono ortaggi e verdure utili per le attività degli istituti alberghieri. Gli alberghieri, dopo aver acquistato materie prime dagli agrari, producono le merende per le scuole” spiegano dalla Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio. Nell’ambito di quest’iniziativa, ad esempio, all’interno dell’Istituto professionale alberghiero “Panzini” di Senigallia (An) è stato attivato un forno, che due volte a settimana produce 75-100 chili di pane. “Lo vendiamo al personale interno, agli alunni e alle famiglie” racconta Paola Perlini, direttore. “Le tipologie di pane sono studiate all’interno dell’istituto, e utilizziamo la pasta madre”. Il ricavato delle vendite, una volta pagate le spese vive, permette di rimborsare le attrezzature.