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Economia / Opinioni

La mafia è capace di farsi impresa

© Vladislav Iakunichev - Unsplash

L’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto produttivo legale è realtà. L’obiettivo non è solo il profitto ma stringere alleanze politiche. La rubrica di Pierpaolo Romani

Tratto da Altreconomia 277 — Gennaio 2025

Infiltrazione e collusione. Inserimenti finalizzati al controllo di aziende oppure ricerca di collaborazione con le stesse. Il fine è il medesimo: aumentare i profitti e, in determinate circostanze, anche le relazioni sociali, politiche ed economiche. Sono queste le dinamiche che la criminalità organizzata di tipo mafioso persegue per entrare nelle imprese e, quindi, nel mercato economico-finanziario. Uno studio di novembre 2024 della Banca d’Italia, intitolato “Le mafie e le imprese” ha stimato che circa il 2% delle imprese italiane ha potenziali connessioni con contesti riconducibili alla criminalità organizzata, con tre principali motivazioni.

La prima viene definita “funzionale”: la criminalità organizzata crea delle imprese che sono principalmente utilizzate per lo svolgimento di attività criminali. La seconda motivazione è stata definita “competitiva”. In questo caso, a essere messe nel mirino del crimine organizzato sono le imprese di medie dimensioni, che vengono infiltr

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