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Il voto di Stazzema e la crisi dell’antifascismo

Il memoriale a Sant'Anna di Stazzema © Hans Peter Schaefer - Wikimedia Commons

Ottant’anni dopo la strage di Sant’Anna, Fratelli d’Italia ha preso il 33,7% nel piccolo Comune toscano. Un esito elettorale da leggere con cura. La rubrica di Lorenzo Guadagnucci

Tratto da Altreconomia 272 — Luglio/Agosto 2024

Ha destato curiosità, anche un po’ di sgomento, ma ben poche analisi, la notizia che alle recenti elezioni europee, nel Comune versiliese di Stazzema, la lista di Fratelli d’Italia abbia ottenuto il 33,7% dei voti, circa quattro punti in più della media nazionale. Stazzema è un Comune di montagna di nemmeno tremila abitanti, noto perché una sua frazione -Sant’Anna- fu teatro ottantant’anni fa, il 12 agosto 1944, di una delle più gravi stragi nazifasciste avvenute in Italia durante la Seconda guerra mondiale. Perciò stupisce che i 1.401 elettori del Comune abbiano premiato in misura così vistosa i pronipoti politici del regime che portò l’Italia in guerra e della “repubblichina” che collaborò, con le sue milizie, al terrorismo dell’esercito tedesco.

In verità non ci sarebbe da stupirsi più di tanto. Risultati analoghi si erano visti anche in passato. Alle europee del 2019 -altra era politica- Fratelli d’Italia si era sì fermato al 4,3%, ma aveva largamente primeggiato, con un roboant

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