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Il gioco del debito

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, intervistato dal Corriere della Sera, ha giustificato così la fiducia posta dal governo sull’approvazione della Finanziaria 2010, con relativa decadenza di tutti gli emendamenti proposti dalle opposizioni: "Il bilancio dello Stato, giusto o sbagliato che…

Tratto da Altreconomia 110 — Novembre 2009

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, intervistato dal Corriere della Sera, ha giustificato così la fiducia posta dal governo sull’approvazione della Finanziaria 2010, con relativa decadenza di tutti gli emendamenti proposti dalle opposizioni: "Il bilancio dello Stato, giusto o sbagliato che sia, è costruito come una ‘cattedrale’, come un insieme che si tiene organicamente. Non puoi togliere un’architrave per sostituirla più o meno casualmente con un’altra". Ci sembra utile, perciò, presentare l’approfondimento sul bilancio dello Stato (800 miliardi di euro, nel suo complesso, per il 2010) pubblicato sul numero di novembre 2009 di Altreconomia. L’abbiamo titolato "Il gioco del debito"; il "pezzo forte" dell’articolo è una info-grafica in cui ricostruiamo da un lato le previsioni di spesa per il 2010, dall’altro la differenza rispetto al 2009. Al centro c’è la torta gigantesca del bilancio dello Stato (792.792.465 euro, +5,3% rispetto al 2009); intorno, 34 torte che corrispondono all’impegno di spesa per ognuna delle 34 "mansioni" (via via più piccole). La più grande è il debito pubblico, che nel 2010 costerà 338.121.300 euro (un più 14 per cento rispetto al 2009). 

Il bilancio di un Paese non è tanto differente da quello di una famiglia. Ci sono le entrate, ci sono le spese, le previsioni di queste e quelle. Ci sono i debiti da pagare, con gli interessi.
Cambiano i numeri, certo: la spesa dello Stato italiano sfiora gli 800 miliardi di euro, ad esempio. Cambia anche il fatto che invece di stipendio o salario, le entrate per una nazione si chiamano per lo più imposte. E queste, insieme ad altri redditi, e almeno in teoria, dovrebbero coprire le spese.
Abbiamo cercato, nelle pagine che state leggendo, di riassumere il bilancio dello Stato italiano, in modo che sia possibile capire con chiarezza come vengono spesi i soldi che versiamo attraverso le nostre tasse. Non è stato facile: i documenti governativi sono molti, cambiano spesso e, ancor peggio, sono incompleti. Non lo diciamo solo noi. Ecco che cosa ha dichiarato la Corte dei Conti, chiamata a un’indagine conoscitiva sui documenti di bilancio 2010-2012, in un’audizione dinanzi alle Commissioni Bilancio del Senato e della Camera, a metà ottobre 2009: “Più volte (…) la Corte ha ritenuto di sollevare la questione dell’inadeguatezza dell’impianto informativo di tali documenti. Un’inadeguatezza che determina una difficoltà oggettiva di lettura dei dati, soprattutto ai fini di una valutazione (che è quella richiesta alla Corte) sulla congruità delle stime di finanza pubblica e delle manovre correttive e proposte”.
In ogni caso, si tratta sempre di previsioni. Le più attendibili sono contenute nel disegno di legge sul Bilancio, che mentre scriviamo è in discussione al Senato. Queste, ci dicono che per il 2009 lo Stato italiano prevede di incassare 792,54 miliardi di euro. Di questi, 416,6 miliardi sono costituiti da entrate tributarie (vedi tabella). È una cifra significativa: si tratta di ben 16 miliardi in meno di quanto incassato nel 2008, e soprattutto di 31 miliardi in meno di quanto previsto dai piani del governo non più di un anno fa. La crisi ha ridotto i redditi di famiglie e imprese, e questo è il risultato, nonostante una pressione fiscale pari al 43%. Nelle stime del governo le uniche voci in crescita sono quelle legate al lotto, alle lotterie e ai monopòli, e quella relativa allo scudo fiscale (“imposte sostitutive non ricorrenti”). Alle imposte vanno aggiunte le entrate extra-tributarie (i redditi da capitale, i dazi, le multe…) che fanno incassare allo Stato altri 25 miliardi. Come si arriva ai 792 miliardi? Con l’accensione di prestiti, ovviamente. Eccoli, i debiti: 349 miliardi, 48 in più rispetto a quanto previsto lo scorso anno. È di questo che dobbiamo preoccuparci: ormai il debito pubblico italiano sfiora i 1.800 miliardi di euro ed è pari al 116% del prodotto interno lordo. Nel 2010, pagarne gli interessi ci costerà la bellezza di 338 miliardi, il 14% in più rispetto al 2009. Il debito pubblico è la voce principale di spesa per il nostro Paese, che nel 2010 ammonterà in totale a quasi 793 miliardi di euro. Le entrate non saranno in grado di coprire queste uscite: il risultato si chiama deficit di bilancio.
Se volete sapere come vengono spesi i nostri soldi, non avete che da girare pagina.

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