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Il Barolo del Monastero
Vino e ospitalità rappresentano il vanto della Cascina Luciani, di proprietà dal 1926 della famiglia Grasso. Nel cuore delle Langhe, dieci etichette -tutte biologiche- e dieci camere per accogliere. La fattoria è appartenuta al convento dei benedettini di Mercenasco, e per 300 anni condotta dai monaci di San Pietro di Savigliano
La storia della Cascina del Monastero inizia nel 1926 quando Alessio Grasso, figlio di contadini che già vinificavano in zona Barbaresco, diventò il proprietario della Cascina Luciani, e delle vigne che la circondavano. Si trattava della fattoria appartenuta al convento dei benedettini di Mercenasco, per 300 anni condotta dai monaci di San Pietro di Savigliano.
È un luogo permeato di storia, tanto è vero che nel 1775 ospitò l’allora don Luigi Barnaba Chiaramonti, che sarebbe diventato Papa Pio VII, colui che incoronò Napoleone Buonaparte. Proprio Papa Pio VII, nel passare da Asti durante il suo viaggio verso Parigi, nel 1804, incontrando Mattia Settime e Giacomo Roggeri, Maire e Aggiunto di Morra, nel ricordarsi di quei luoghi da lui visitati ebbe ad esclamare: “Ah! Morra! Bel cielo, e buon vino”.
Destino scritto nella storia quindi quello della Cascina del Monastero, che dai tempi di Alessio Grasso a oggi è stata sottoposta ad ampliamenti e migliorie che non ne hanno modificato lo spirito, ma hanno adattato la struttura alle esigenze di un’azienda agricola all’avanguardia nella produzione di vini pregiati.
Situata nel cuore delle Langhe, in località Annunziata, la Cascina del Monastero continua a far onore all’originale nome di Luciani, derivato da luce, in quanto si presenta completamente baciata dal sole. La collina che si trova alle spalle dell’azienda ospita 15 giornate piemontesi di vigne, a un’altitudine media di 300 metri sul livello del mare, su di un terreno di natura argilloso-calcarea.
Il capostipite Alessio Grasso ha trovato un degno erede nel nipote Giuseppe, che oggi conduce l’azienda insieme alla moglie Velda. Entrambi sperano di cedere, un giorno, il timone ai loro figli Loris e Giada, gli ultimi discendenti di una famiglia votata alla terra di Langa. Nel corso degli anni Giuseppe, con grande fatica e tanto lavoro, ha ampliato l’antica fattoria, dotandola di una nuova cantina nella quale vengono utilizzati macchinari all’avanguardia destinati alla vinificazione. Giuseppe oggi si reputa un artigiano del vino -è un vino biologico, il suo- prodotto con arte e perfezionato delle tecnologie moderne.
Da 22 anni la Cascina del Monastero è anche agriturismo, nel quale si vede la mano di Velda, che sembra aver assorbito l’antica arte dell’ospitalità esercitata dai monaci benedettini, antichi abitanti della fattoria. Velda è la guida ispirata che conduce i visitatori in un percorso fatto di sapori, gusti ed aromi, parte integrante della tradizione di Langa, mentre completano il quadro dieci camere, arredate in stile antico ed ognuna diversa dalle altre, che diventano il regno di chi vuole trovare la serenità, riappropriandosi di quei ritmi dei quali la vita di tutti i giorni ci ha privato.
Tornando in cantina, sono dieci le etichette proposte da Giuseppe Grasso.
Il Barolo “Bricco Luciani” da uve provenienti dal “Cru” Bricco Luciani in regione Annunziata, è l’orgoglio della Cascina del Monastero. Questo vino che raggiunge il suo apice quando viene consumato dopo alcuni anni di permanenza in bottiglia, dove affina ulteriormente le sue già ricche qualità organolettiche.
Cascina Luciani, 112/a – Frazione Annunziata – 12064 La Morra (CN) – Italia Tel. +39 0173 50.92.45 – Fax +39 0173 50.92.45 cell. 333 2605719 (Velda)